“... In un mondo dominato dal rumore e da un
eccesso di parole, andare in bicicletta per valli e montagne permette di
riscoprire il silenzio e la solidarietà di un impresa comune. Il valore
appagante della fatica per raggiungere una meta. ... Risalire le valli, metro
dopo metro, per scoprire lo spessore culturale e la caparbietà di chi ancora
resiste a vivere lassù. ... Non gli sguardi fugaci di chi rincorre una meta
turistica in automobile. Forse proprio pedalando in montagna, il viaggio ha più
senso della meta. ...”
(Domodossola 1994 - Paolo Crosa
Lenz - esploratore, alpinista, scrittore, professore di Antropologia
Culturale e Umana)
I boschi del Cusio sono
bellissimi in autunno e gli unici rumori sono stati lo scorrere delle nostre ruote
grasse sulle foglie ed il fiato della nostra fatica ...
Grande stupore tra gli “iridiani”partecipanti
alla “Via dell’Ardesia” quando si sono accorti che condividevano l’albergo con
il meglio del ciclismo nazionale.
Questa G.F. che ha visti impegnati il D.S., il
Lucio e il Gianni assomigliava parecchio a quella di Fossano. Era un po' come
il fratello maggiore, più impegnativa e più lunga (52 km.).
Doveva essere una garetta di paese da niente,
una passeggiata insomma, e si è trasformata invece nell’immancabile calvario
(per giunta con umiliazione).
LA
VIA DEI SARACENI (che tradotto significa la “zampata” del D.S.)
Eccoci finalmente all’appuntamento forse più
importante della stagione, “La Via dei Saraceni” che ha richiamato anche
quest’anno un numero sterminato di appassionati tra i quali atleti di alta qualità.
Doveva essere una piccola scampagnata fuori
porta e si è invece tramutata in una gran fondo di montagna con continui
dislivelli paurosi, insomma una gran sfacchinata che ha visto all’opera 7
nostri bikers: Borella, Nicolini, Negro, Annibale, Rastellotti e Frigerio
(aggregato);
E’ andata bene. Anche per quest’anno possiamo
dire che ci siamo divertiti, abbiamo mangiato (e ben bevuto), abbiamo fatto
salotto, abbiamo scherzato e sopratutto c’era il sole (anche troppo).
Domenica 31 maggio si è svolta “Bicincittà 1998”
ad Omegna, cicloraduno non competitivo. La IRIDE MTB era presente con 2 bikers
+ 1 accompagnatrice: Rastellotti M., Beltrame M. e Francioli G.. Il percorso
cittadino era di 13,5 Km. senza particolari difficoltà.
“Raid d’inverno” altro che “raid di
primavera”!!! Chi sperava di trovare un’allegra scampagnata nel parco dell’Adda
ha sbagliato tutto, ma proprio tutto.
Nessuno è obbligato a
partecipare ad un numero minimo prefissato di manifestazioni, ognuno fa quello
che può e quello che si sente di fare. Siamo tutti liberi di partecipare o meno
alle gare, ognuno a seconda delle proprie possibilità.
Ha pedalato con fatica sul fondo polveroso
delle strade di campagna, ha superato tutte le incredibili pendenze di quei
colli coltivati fra il Tanaro ed il Pò, con il volto sporco dalla terra
strappata su dalle ruote della sua e delle altre bici, un volto grintoso, una
grinta che ha surclassato la fatica del percorso e le non buone condizioni di
salute.
Carissimi
“iridiani”, eccovi un breve e miserabile riassunto della conferenza di medicina
dello sport tenutasi a Domodossola il 16 gennaio c.a.. Premettendo che nel
complesso è stata una cag(biiip)... galattica, vorrei comunque riassumere i
pochi concetti degni di nota che in essa sono stati faticosamente espressi.