Dopo due rilassanti giorni di
vacanza in montagna sono partito in bicicletta alle 10:30 dall’Alpe Devero in
direzione della Cascata del Toce. L’idea iniziale era di raggiungere la meta e
poi rientrare direttamente ad Omegna in bici, ma poi nel corso della giornata,
come dirò più avanti, ho cambiato programma.
Sceso a Baceno, illuminando con
delle torce le buie gallerie, ho cominciato la salita verso la Cascata del Toce
in una splendida giornata di sole, fresca e ventilata. Pedalando i miei ricordi
sono tornati indietro negli anni al giorno in cui con tutta la squadra della
Iride siamo saliti in Val Formazza a vedere l’arrivo del Giro d’Italia: quella
fu l’ultima vera salita di Marco Pantani, il giorno in cui Simoni trionfò
all’arrivo della Cascata.
Pedalando tra Premia e San Rocco,
costeggiando il fiume Toce, la bici fila tra i campi dove i contadini tagliano
il fieno, mentre di tanto in tanto il silenzio è rotto dallo scoppio delle mine
delle cave che rimbomba tra le montagne. Dal fiume sale alle narici il
caratteristico ed intenso odore delle acque sabbiose di queste parti misto a
quello delle felci bagnate nelle quali i pescatori sono soliti conservare le
trote appena pescate.
La giornata è così bella che
comincio a valutare la possibilità, una volta raggiunta la Cascata, di scendere
a Baceno e risalire poi all’Alpe Devero.
Perciò rallento un po’ il ritmo per risparmiare energie per il ritorno. Poco prima dei tornanti delle Casse sono raggiunto da un giovane ciclista di Angera. Scopro che è partito anch’egli dall’Alpe Devero, dove si trova in vacanza presso la località Crampiolo, da cui è sceso a piedi di buon mattino sino all’auto per prendere la bici. Decidiamo pertanto di pedalare sino alla Cascata del Toce e di tornare poi insieme in Devero.
Perciò rallento un po’ il ritmo per risparmiare energie per il ritorno. Poco prima dei tornanti delle Casse sono raggiunto da un giovane ciclista di Angera. Scopro che è partito anch’egli dall’Alpe Devero, dove si trova in vacanza presso la località Crampiolo, da cui è sceso a piedi di buon mattino sino all’auto per prendere la bici. Decidiamo pertanto di pedalare sino alla Cascata del Toce e di tornare poi insieme in Devero.
A Sottofrua scattiamo alcune
foto. Quindi, superata la Cascata, conduco l’improvvisato compagno alla
scoperta di Riale e del Lago di Morasco, dove egli non è mai stato. Ci
attardiamo a mangiare un panino alla “Walser Stube”, poi scendiamo a precipizio
verso valle mentre il caldo si fa sempre più intenso. Arrivati a Baceno i gradi
sono ormai più di trenta. Iniziamo la salita verso Croveo in un clima tropicale
che ci spinge a fermarci più volte per rabboccare le borracce ad alcune
fontane. Ma è destino che anche questa volta non riesca ad arrivare in bici
all’Alpe Devero. Infatti, Giulia mi telefona per dirmi che lei e la mamma sono
già partite e stanno scendendo con l’auto. Devo perciò salutare l’amico che
sale solitario verso il Devero mentre io mi fermo a Goglio all’Albergo Villa
Gina a bere un meritato tè freddo e ad aspettare la famiglia.