La giornata comincia nel
migliore dei modi, temperatura perfetta, sole ma non troppo caldo, cielo
azzurro terso. Dall’auto sul Piano Rosa procedendo da Borgomanero verso
Gattinara si distinguono perfettamente tutte le punte dei 4000 all’orizzonte:
la Gnifetti, la Zumstein, la Dufour, la Nordend e anche le lame gemelle del
Taschhorn e del Dom, sublimi giganti della natura che si mostrano in tutto il
loro splendore di ghiaccio e che mi ricordano che oltre alla tessera UDACE in
tasca ho anche quella del CAI che, pur pagando il sodalizio da anni, purtoppo
uso poco aimè a causa dei molteplici impegni che alla fine ti costringono a
fare delle scelte.
Ottimo preludio di un
evento da incorniciare. Non per la mia prestazione s’intende che come al solito
veleggia oltre la metà classifica, ma intendo dire per la manifestazione in sè
a cui ho avuto la fortuna ed il piacere di partecipare in questa festa della
Repubblica di metà settimana.
Cominciamo con il dire
che Lozzolo è un grazioso paesino adagiato sulle morbide propaggini delle
colline Biellesi circondato da grandi vitigni ai quali il Buon Dio ha concesso
di produrre uno dei vini migliori al mondo (dico al mondo!), il Gattinara DOCG.
Ottima location di
ritrovo nel grazioso baretto (di cui non ricordo il nome) dove un buon caffè (e
non guasta) ci predispone al meglio per affrontare la dura prova che ci
aspetta: 15 km al giro per due volte, totali 30 km, in pratica una mezzo fondo
di tutto rispetto come di tutto rispetto risulterà anche il dislivello totale.
Percorso durissimo e
selettivo, impegnativo per le lunghe e dure salite e per le tecniche discese
ma, proprio per questo, BELLISSIMO! Sarò monotono ma replico quello che ho già
sostenuto in occasione di alcuni percorsi come Maggiora, GF Lago d’Orta, Cellio
e soprattutto Quarna: “questa è Mountain Bike!”.
Certamente si soffre ma
alla fine grande è la soddisfazione di aver disputato una prova che certamente
si può riconoscere nella disciplina della “Mountain Bike”.
Circa 150 bikers
affollano la griglia di partenza dove il mio team (Iride Cycling Team) è
rappresentato dal trio: Borella Maurizio, Balsari Claudio e Anchisi Paolo.
Appena dopo il via
Catizzone rimane stranamente vittima di un incidente e cade in una nuvola di
polvere. Devo scartarlo improvvisamente per non rimanere anche io coinvolto
nella caduta. Mi sa che per il boss oggi non è giornata. Mi supererà poco dopo
ma ormai i primi se ne sono andati e si dovrà accontentare dell’undicesima
posizione a ridosso di Poletti Roberto.
Assisto in diretta al
duello ossolano, infatti prima mi supera Allegranza, forte in salita ma non
molto in discesa dove infatti riesco a tenerlo e poco dopo mi sorpassa Lucio
Pirozzini che sul misto va al doppio di me ma in discesa va ancora meno
dell’Aldo e quindi si beccherà 2 minuti all’arrivo dall’amico. In questa gara
conta molto saper andare giù bene senza passare fuori dalle curve.
Tracciato severo quindi
ma MAI, dico MAI pericoloso, ottimamente segnalato, sia con cartelli apposti a
profusione ad ogni svincolo, sia con un gran numero di personale volontario con
bandierine e segnalatori di pericolo. Ad ogni discesa tecnica, ad ogni curva
pericolosa c’era l’omino amico che indicava la via.
E poi 2 ristori idrici a
giro (4 totali) non si sono mai visti, bottiglia di vino all’iscrizione, ricche
premiazioni, buon ristoro e pasta party finale per tutti. Insomma, un
trattamento da Gran Fondo al prezzo di un Cross Country!
Complimenti quindi ai
ragazzi di Lozzolo, BRAVI, continuate così, non cambiate nulla, va tutto benissimo
così com’è, anche e soprattutto il percorso.
Solitamente non sono
prodigo di complimenti, la redazione lo sà che quando vedo delle storture non
ho peli sulla lingua e dico la mia, anche nell’ottica di una critica
costruttiva. Ma oggi non c’è proprio nulla da eccepire, anzi … da questi
ragazzi c’è solo da imparare, tutti i Cross Country del Master dovrebbero
essere così.
Questo è il livello di
qualità che il Master S&S si propone di perseguire e sono certo che Carmine
“Magno” la pensa allo stesso modo.