domenica 29 luglio 2018

Delle città importanti mi ricordo MILANO ...

"livida e sprofondata per sua stessa mano ... "
Per il secondo anno consecutivo andiamo a Milano in gravel dalle alzaie dei navigli. Io e Roberta partiamo da casa, 110 km fino alla Darsena, 120 alla stazione Centrale, ma si può fare.
A Sesto Calende appuntamento con il mio collega che arriva li in auto e scarica una bici da passeggio di sua sorella, un po' pesante ma efficace, almeno è in ordine e con la ruota grande da 28 pollici.
Da Sesto a Milano sono 72 km ma io e Roberta ne abbiamo già fatti 40 da Omegna.
Il lungo Ticino è fresco e tutto in ombra alla mattina. Alla diga del Pan Perduto c'è un sacco di gente in bici, il bar sembra un autogrill nelle ore di punta anzi ... un bicigrill. Cafferino e via verso sud.Lungo il Villoresi il sole comincia a scaldare ma il gruppo per ora tiene. Seconda fermata per un succo fresco veloce.
Da Turbigo si segue il Naviglio Grande che riporta i km scritti sull'asfalto che mancano alla meta.
A Robecco pausa pranzo, rapida e gradita insalatona a buon prezzo con vista sulle antiche ville lombarde.
Abbiategrasso fa segnare una curva ad angolo retto al naviglio che sterza bruscamente verso est, iniziano gli ultiimi caldissimi 18 km. Un unico rettilineo infinito senza un albero.
Gaggiano ci concede una pausa in gelateria ma subito dopo il mio collega accusa un dolore forte alla gamba. Sulle prima pensiamo ad un crampo o uno strappo visto l'allenamento scarsino che porta in dote. 
Dopo qualche minuto di sosta il dolore sembra attenuarsi e si riparte.
Attraversando i capannoni di Corsico e poi sfiorando il Giambellino, sempre sull'alzaia raggiungiamo finalmente la Darsena. Evviva missione compiuta.
Foto di rito al Duomo e poi di corsa in Centrale ma ... ai ai ai, sciopero dei treni. Il Domodossola è cancellato quindi saltiamo sul Torino e scendiamo a Novara: "... come i treni a vapore di stazione in stazione ..."
Altra sorpresa anche a Novara il Domodossola è cancellato, cazz...
Marino prende il treno per Arona che non è cancellato e poi andrà in bici a Sesto a recuperare la macchina e noi ?
Roberta mi guarda male ma capisce già cosa l'aspetta.
Arriviamo sfiniti alle 22:45 a casa al buio totale dopo 180 km nelle gambe e gli ultimi 60 da Novara al tramonto e da Borgomanero in su a notte fonda.
Che giornata !
Lunedì Marino lamenta ancora quel dolore e ha il polpaccio rosso e gonfio, diagnosi del Pronto Soccorso: morso di un serpente !!! E non l'abbiamo neanche visto ! Sei giorni di antibiotici per bocca e pomata cortisone.
Ora ha un tatuaggio sulla gamba con la bocca del serpente e i due fori che mostra orgoglioso ai colleghi che mi chiedono: "ma dove lo hai portato ? in Amazzonia ?" no ... a Milano.