lunedì 5 luglio 2010

Alpe Devero-Diga di Morasco-Goglio

Dopo due rilassanti giorni di vacanza in montagna sono partito in bicicletta alle 10:30 dall’Alpe Devero in direzione della Cascata del Toce. L’idea iniziale era di raggiungere la meta e poi rientrare direttamente ad Omegna in bici, ma poi nel corso della giornata, come dirò più avanti, ho cambiato programma.
Sceso a Baceno, illuminando con delle torce le buie gallerie, ho cominciato la salita verso la Cascata del Toce in una splendida giornata di sole, fresca e ventilata. Pedalando i miei ricordi sono tornati indietro negli anni al giorno in cui con tutta la squadra della Iride siamo saliti in Val Formazza a vedere l’arrivo del Giro d’Italia: quella fu l’ultima vera salita di Marco Pantani, il giorno in cui Simoni trionfò all’arrivo della Cascata.
Pedalando tra Premia e San Rocco, costeggiando il fiume Toce, la bici fila tra i campi dove i contadini tagliano il fieno, mentre di tanto in tanto il silenzio è rotto dallo scoppio delle mine delle cave che rimbomba tra le montagne. Dal fiume sale alle narici il caratteristico ed intenso odore delle acque sabbiose di queste parti misto a quello delle felci bagnate nelle quali i pescatori sono soliti conservare le trote appena pescate.
La giornata è così bella che comincio a valutare la possibilità, una volta raggiunta la Cascata, di scendere a Baceno e risalire poi all’Alpe Devero.
Perciò rallento un po’ il ritmo per risparmiare energie per il ritorno. Poco prima dei tornanti delle Casse sono raggiunto da un giovane ciclista di Angera. Scopro che è partito anch’egli dall’Alpe Devero, dove si trova in vacanza presso la località Crampiolo, da cui è sceso a piedi di buon mattino sino all’auto per prendere la bici. Decidiamo pertanto di pedalare sino alla Cascata del Toce e di tornare poi insieme in Devero.

A Sottofrua scattiamo alcune foto. Quindi, superata la Cascata, conduco l’improvvisato compagno alla scoperta di Riale e del Lago di Morasco, dove egli non è mai stato. Ci attardiamo a mangiare un panino alla “Walser Stube”, poi scendiamo a precipizio verso valle mentre il caldo si fa sempre più intenso. Arrivati a Baceno i gradi sono ormai più di trenta. Iniziamo la salita verso Croveo in un clima tropicale che ci spinge a fermarci più volte per rabboccare le borracce ad alcune fontane. Ma è destino che anche questa volta non riesca ad arrivare in bici all’Alpe Devero. Infatti, Giulia mi telefona per dirmi che lei e la mamma sono già partite e stanno scendendo con l’auto. Devo perciò salutare l’amico che sale solitario verso il Devero mentre io mi fermo a Goglio all’Albergo Villa Gina a bere un meritato tè freddo e ad aspettare la famiglia.

Marco Fortis