Cavaria con Premezzo è un pezzetto
di quell’unica immensa e disordinata conurbazione fatta di rotonde, capannoni
industriali, paesi, centri storici, centri commerciali, villette residenziali
che si incontra dopo aver passato il ponte sul Ticino a Sesto Calende ed
essersi inoltrati nel basso varesotto.
In particolare la valle Olona
è al centro di tutto questo casino e mentre cerchi di orientarti in bicicletta
in questa centrifuga urbana ti capita di imbatterti anche in scorci di infinita
bellezza come il castello di Somma Lombardo oppure le Pieve Romanica fra i prati
di Arsago Seprio inframezzati da angoli di devastante bruttura come capannoni
industriali dismessi o esempi di non finito calabro in terra lombarda.
Insomma c’è di tutto, ma alla
fine io e Roberta siamo arrivati al cimitero di Premezzo che tra l’altro è
vicinissimo a Jerago con Orago dove avvenivano le premiazioni del Master di MTB
e Ciclocross di fine stagione qualche anno fa.
A turno, per non lasciare le
nostre Colnago incustodite, siamo entrati con rispetto nel camposanto e abbiamo
individuato subito la lapide della grande Mia Martini, contrassegnata da un
mappamondo trafitto da un disco sul quale c’è la frase: “la musica che mi gira
intorno” e al centro la sua foto più recente. In basso appoggiata c’è una sua
foto degli anni ’70 ai tempi di “Minuetto”.
Con il caldo del pomeriggio di
luglio non ce la siamo sentiti di rifare a ritroso i 65 km per tornare a Omegna
quindi abbiamo raggiunto la vicina stazione di Gallarate distante appena 5 km e
da li abbiamo preso il treno per Stresa dove, in 15 km, siamo tornati a casa.
Totale pedalati 85 km, ciao
Mimì.