Forse sarò più fortunato con un cantautore diciamo più "datato", pupillo di nonne, mamme, nipoti e pronipoti, l'eterno ragazzo della canzone italiana.
Parto sempre da Luminasio in discesa e attraverso Marzabotto dirigendomi sul Monte Sole, il monte dell'eccidio.
Al di la del monte scendo a Quercia e costeggio l'autostrada per un po'.
Appena dopo attraversato il Setta incrocio la statale e decido il percorso più breve per Monzuno ma anche il più duro cioè mi infilo su per la stradina di San Nicolò. Una mazzata verticale, quanto mai ! Per di più avanzo in uno sciame di tafani famelici che mi tormentano, fatica doppia.
Dopo Monzuno scendo nella valle del Savena e risalgo il fiume dalla sponda destra.
Foratura anteriore, cazz... perdo un sacco di tempo, va beh ! Cambio la camera e via.
La strada è lunghissima ma sale lentamente, senza strappi. La parte finale è molto panoramica sull'Alpe di Monghidoro. Però tira un'aria fresca, direi fredda, ma già, siamo a 850 metri s.l.d.m. !
Entro in paese e cerco una trattoria, alcune sono chiuse per ferie, le restanti sono piene.
Finisco al bar Caffè del Corso a mangiare un ottimo panino con mortadella di Bologna e chiedo informazioni per il Morandi nazionale. Niente non si vede in paese da tempo e poi non abita nemmeno li, cioè ha una casa ma la frequenta di rado.
Chiedo anche per un ciclista perchè mi serve un'altra camera d'aria. Mi dicono di provare all'emporio Bonafè che ha un po' di tutto. Ci vado ma apre alle 15:30 e sono solo le 14 !
Niente, decido di andarmene da Monghidoro senza Gianni Morandi e senza camera d'aria, prendo la via per Loiano dove spero di trovare un ciclista.
Bella e panoramica la strada di cresta tra Monghidoro e Loiano, molto meglio che quella fatta al mattino del fondo valle Savena, del resto questa è la strada storica dei passi Raticosa e Futa che collega Bologna a Firenze e passa appunto per Monghidoro.
A Loiano naturalmente non esiste un ciclista ma per fortuna c'è un distributore di benzina tuttofare che mi vende una camera d'aria da 28 pollici che va bene per la mia gravel.
Giù in discesa sul Savena e poi risalita a Monzuno.
Stavolta non scendo dalla ripidissima via San Nicolò per paura dei tafani ma tengo la statale fino a Rioveggio. Bellissima la discesa, ho fatto la scelta giusta !
Costeggiando il Setta sulla brutta strada di fondovalle ritorno a Quercia e poi rifaccio il Monte Sole e la rampa a Luminasio.
Totale km = 80, Morandi = 0.
Parto sempre da Luminasio in discesa e attraverso Marzabotto dirigendomi sul Monte Sole, il monte dell'eccidio.
Al di la del monte scendo a Quercia e costeggio l'autostrada per un po'.
Appena dopo attraversato il Setta incrocio la statale e decido il percorso più breve per Monzuno ma anche il più duro cioè mi infilo su per la stradina di San Nicolò. Una mazzata verticale, quanto mai ! Per di più avanzo in uno sciame di tafani famelici che mi tormentano, fatica doppia.
Dopo Monzuno scendo nella valle del Savena e risalgo il fiume dalla sponda destra.
Foratura anteriore, cazz... perdo un sacco di tempo, va beh ! Cambio la camera e via.
La strada è lunghissima ma sale lentamente, senza strappi. La parte finale è molto panoramica sull'Alpe di Monghidoro. Però tira un'aria fresca, direi fredda, ma già, siamo a 850 metri s.l.d.m. !
Entro in paese e cerco una trattoria, alcune sono chiuse per ferie, le restanti sono piene.
Finisco al bar Caffè del Corso a mangiare un ottimo panino con mortadella di Bologna e chiedo informazioni per il Morandi nazionale. Niente non si vede in paese da tempo e poi non abita nemmeno li, cioè ha una casa ma la frequenta di rado.
Chiedo anche per un ciclista perchè mi serve un'altra camera d'aria. Mi dicono di provare all'emporio Bonafè che ha un po' di tutto. Ci vado ma apre alle 15:30 e sono solo le 14 !
Niente, decido di andarmene da Monghidoro senza Gianni Morandi e senza camera d'aria, prendo la via per Loiano dove spero di trovare un ciclista.
Bella e panoramica la strada di cresta tra Monghidoro e Loiano, molto meglio che quella fatta al mattino del fondo valle Savena, del resto questa è la strada storica dei passi Raticosa e Futa che collega Bologna a Firenze e passa appunto per Monghidoro.
A Loiano naturalmente non esiste un ciclista ma per fortuna c'è un distributore di benzina tuttofare che mi vende una camera d'aria da 28 pollici che va bene per la mia gravel.
Giù in discesa sul Savena e poi risalita a Monzuno.
Stavolta non scendo dalla ripidissima via San Nicolò per paura dei tafani ma tengo la statale fino a Rioveggio. Bellissima la discesa, ho fatto la scelta giusta !
Costeggiando il Setta sulla brutta strada di fondovalle ritorno a Quercia e poi rifaccio il Monte Sole e la rampa a Luminasio.
Totale km = 80, Morandi = 0.