Di buon ora affrontiamo la buia galleria Rosazza con le lucine sul manubrio. Via il dente via il dolore. Dentro la galleria gocciola di brutto anzi, è quasi una pioggia ed il fondo stradale è sterrato. Ma le nostre gravel vanno dappertutto.
Dall'altra parte si apre magnifica la valle di Oropa con la cupolona del santuario che emerge la sotto tra i boschi.
La discesa al santuario è quasi fredda, l'altitudine di primo mattino si fa sentire. Ci fermiamo a visitare il grandioso giardino botanico alpino.
Il giardino è veramente bello e interessante, Roberta si perde tra i fiori mentre io visito approfonditamente la sezione geologica dove scopro, leggendo le didascalie, di poggiare i piedi sulla Linea Insubrica. Una Linea che parte addirittura dalla Slovenia e finisce nel Canavese (un bel pezzetto) spaccando in due le Alpi, nord e sud, separando in pratica le Alpi dalle Prealpi.
Mi rendo conto che l'ho spiegata un pò frettolosamente e la faccenda di questa lunghissima faglia è molto più complessa, ma la sostanza è questa.
Sta cazzo di linea passerebbe anche dal Lago Maggiore, da Omegna, Quarna, Varallo Sesia, Bocchetta Boscarola, Bocchetto Sessera, Rosazza, Oropa, ecc... e subito mi viene in mente una bella randonèe estrema dal nome "Linea Insubrica" ... devo sempre riportare tutto al ciclismo ! mah !
Dopo Oropa imbocchiamo la strada del Trecciolino, riposante e panoramica in leggera discesa che in 20 km fra pascoli e boschi ci porta al terzo santuario, quello di Graglia.
L'ìmponente cattedrale che domina le colline biellesi è dedicata alla Madonna di Loreto ed il suo interno merita una visita.
Discesa veloce su Biella e quindi a Chiavazza dove ritroviamo l'auto lasciata il mattino precedente (per fortuna !).
La discesa al santuario è quasi fredda, l'altitudine di primo mattino si fa sentire. Ci fermiamo a visitare il grandioso giardino botanico alpino.
Il giardino è veramente bello e interessante, Roberta si perde tra i fiori mentre io visito approfonditamente la sezione geologica dove scopro, leggendo le didascalie, di poggiare i piedi sulla Linea Insubrica. Una Linea che parte addirittura dalla Slovenia e finisce nel Canavese (un bel pezzetto) spaccando in due le Alpi, nord e sud, separando in pratica le Alpi dalle Prealpi.
Mi rendo conto che l'ho spiegata un pò frettolosamente e la faccenda di questa lunghissima faglia è molto più complessa, ma la sostanza è questa.
Sta cazzo di linea passerebbe anche dal Lago Maggiore, da Omegna, Quarna, Varallo Sesia, Bocchetta Boscarola, Bocchetto Sessera, Rosazza, Oropa, ecc... e subito mi viene in mente una bella randonèe estrema dal nome "Linea Insubrica" ... devo sempre riportare tutto al ciclismo ! mah !
Dopo Oropa imbocchiamo la strada del Trecciolino, riposante e panoramica in leggera discesa che in 20 km fra pascoli e boschi ci porta al terzo santuario, quello di Graglia.
L'ìmponente cattedrale che domina le colline biellesi è dedicata alla Madonna di Loreto ed il suo interno merita una visita.
Discesa veloce su Biella e quindi a Chiavazza dove ritroviamo l'auto lasciata il mattino precedente (per fortuna !).