Quando a ottobre ho
letto Gravellona sul calendario del Master cross ho subito pensato a Gravellona
Toce, il paese più vicino a casa mia, chiedendomi chi mai delle squadre locali
avesse avuto l’idea di organizzare un Ciclocross a Gravellona.
Poi invece,
ossevando più attentamente quella L., mi sono ricordato che esiste un’altra
Gravellona, molto più a sud, nel cuore della bassa. Quella L. significa
Lomellina, una grande area tutta da scoprire. In verità ero già passato da
questi paraggi anni fa con la mia Colnago quando, durante i miei lunghi
allenamenti su strada, mi avventuravo a perlustrare l’oceano di pianura che
esiste da Novara in giù.
Per me che sono
montagnino infatti, Novara è un po’ come le colonne d’Ercole, lo stretto di
Gibilterra oltre il quale un ciclista di montagna non si deve avventurare. Si
rischia infatti il “non ritorno” a casa perché i km di pianura scorrono veloci
sotto le ruote della bici da corsa e si accumulano inconsapevolmente nelle
gambe. Si vuole sempre scoprire il paesino in fondo al rettilineo e, uno dopo
l’altro, si perde l’orientamento. I paesi sono come isole nella sconfinata
pianura e, quando le risaie sono piene, sembrano veramente isole. Dopo qualche
ora non si scorge più nemmeno la cupola antonelliana di San Gaudenzio di
Novara, che è come un faro per i naviganti ciclisti della pianura. La cupola
sparisce oltre l’orizzonte e allora ci si accorge di esserci spinti troppo al
largo. Si gira la bici e si punta decisi a nord ma ormai è troppo tardi, le
gambe sono finite e Omegna è molto, molto lontana.
Quando facevo queste
uscite solitarie arrivavo a casa alla sera sui gomiti sfinito ma nella mente
rivivevo quei paesaggi di pianura che mi hanno sempre dato una sensazione di sconfinata
libertà e insieme di imbarazzante piccolezza della mia persona di fronte alla
sterminata vastità della terra. La bici a volte ci porta a meditare anche su
queste cose.
Ma
torniamo alla gara di Gravellona Lomellina. La mia esperienza di navigatore ciclista
di queste terre mi ha aiutato ieri a trovare velocemente il luogo di ritrovo a
colpo sicuro senza l’ausilio di Tom Tom e altre diavolerie elettroniche che i
miei compagni di viaggio volevano mettere in campo. In effetti quando ad un
certo punto, su una stradina di campagna nel mezzo di campi sconfinati, abbiamo
letto su un cartello che finiva il Piemonte e cominciava la Lombardia un po’
abbiamo temuto di esserci persi ma io fidavo nei miei ricordi e sapevo che in
queste zone di confine tra le due regioni la border line serpeggia irregolare
in mezzo ai campi senza punti di riferimento e che la meta era ormai vicina.
Molti
atleti alla gara tanto che il parcheggio al nostro arrivo era già pieno.
Location da 10 e lode. Il parco dei tre laghi è bellissimo e adatto a
fare questo tipo di manifestazioni. Tra l’altro ho notato su google map che è
anche molto vasto e la gara di ieri ha utilizzato in minima parte l’area del
parco addiacente solo al primo lago. Ci vedrei bene anche una prova estiva del
Master MTB magari sfruttando tutto il parco che potenzialmente offre molti
percorsi sterrati che si inoltrano sulle numerose collinette erbose stile
Teletubbies intorno ai 3 laghetti. Certamente in estate bisognerebbe evitare la
stagione più calda perché mi sa che le zanzare della Lomellina sono simili a
elicotteri Apache.
Comunque
in inverno è perfetto. Appena arrivato ho visto il presidente Filippini che mi
ha chiesto: “allora … cosa ne pensi del posto …?”. Le ho risposto: “Tutto OK!”.
Da una qualsiasi posizione del tracciato infatti si può assistere comodamente a
tutto lo svolgimento della gara, l’ambiente è gradevole, pulito e ordinato,
acqua ed erba verdissima in abbondanza. Tracciato di gara ottimo.
Organizzazione perfetta, tè caldo all’arrivo e buone premiazioni. Forse si
poteva pensare ad una via di fuga sulla tripla di ostacoli finali per i
Primavera ma tutto sommato … si fanno le ossa!
Sbirciando
su internet ho saputo che Gravellona Lomellina, pur essendo in provincia di
Pavia, fa parte della Diocesi di Novara, “proprio come il nostro comitato
UDACE!”, ho pensato. Il nostro Vescovo Filippini infatti è competente anche su
questa località e se per noi la bicicletta è una religione, tutto questo ha un
senso, non vi pare?
Ah
ah ah, scherzi a parte, bravo Alberto! In 4 giorni hai fatto il bis, Bogogno e
Gravellona Lomellina, due ottime manifestazioni.