Il maestoso profilo
della chiesa di San Michele Arcangelo si delinea all’orizzonte dopo l’ultimo
cavalcavia sul lungo rettilineo che entra in Borgo d’Ale, paese conosciuto per
le pesche (d’estate) e per i kiwi (d’inverno).
La giornata di Santo Stefano è
propizia, un po’ perché permette agli atleti di smaltire i pranzi natalizi con
una sana sgroppata in bici e anche perché il meteo è ottimo, sereno su tutto
l’arco alpino che si staglia grandioso all’orizzonte e ci permette di ammirare
dal Lyskamm al Monviso tutte le vette che fanno da punte della corona del
nobile Piemonte.
Siamo già stati negli
anni precedenti in questo delizioso borgo e non ci siamo scordati della sua
ospitalità che puntualmente anche oggi non delude e anzi offre una nuova
riconferma (se mai ce ne fosse stato bisogno) della sua ottima macchina
organizzativa capitanata dal generoso e laborioso Gianni Riconda.
Questo mi ha portato
inevitabilmente a fare un confronto con la gara svoltasi la domenica precedente
a Borsano di Busto Arsizio dove, dopo un misero percorso dei Primavera svoltosi
su soli 2 giri secondo il discutibilissimo giudizio dei giudici varesini
(risultato: appena 10 minuti di gara per il più lento dei ragazzi), non abbiamo
visto nemmeno l’ombra di un ristoro, ma nemmeno l’acqua da bere! Per non
parlare delle premiazioni dove i ragazzini minori di 14 anni si sono
visti recapitare una bottiglia di vino !!! (del supermercato…) con
l’augurio forse di brindare al Natale prossimo o di avviarsi verso una profiqua
carriera di santi bevitori. Infatti i ragazzi bisogna incominciare ad educarli
all’alcol in tenera età se si vogliono dei buoni risultati in futuro. Potevano
anche magari consegnare loro una stecca di sigarette così il quadro era
completo (ma forse costava troppo). Ma possibile che a Borsano non vendono le
bottiglie di aranciata? Mah!
Ma torniamo a Borgo
d’Ale dove è stata tutta un’altra musica ed il confronto tra le due
manifestazioni è addirittura imbarazzante in favore della località piemontese.
Percorso bellissimo,
appena fuori dal paese fra le dune di sabbia ed i campi incolti dell’inverno,
molto lungo e ben articolato, veloce ma disseminato da alcune difficoltà dosate
con saggezza. Dalla cima di una collinetta di terra si riusciva a seguire quasi
tutta la gara restando fermi sul posto. I 3 giri e mezzo per i più piccoli
Primavera hanno reso la gara avvincente per il pubblico e soddisfacente per i
ragazzi che gareggiavano.
Grandi spazi per il
parcheggio auto (e non è cosa di poco conto). Location per iscrizioni e
premiazione azzeccata. Molto accogliente e spazioso infatti il salone multi
funzionale del Comune di Borgo d’Ale posizionato all’interno del grazioso
cortile (quasi un chiostro) circondato da antichi palazzotti in mattoni rossi a
vista di architettura tipica dei luoghi.
Ristoro goloso e
abbondante (mi sono servito anch’io!) con ogni tipo di bevanda fredda e calda,
panettoni e pandoro in abbondanza. Sontuoso e scenografico palco delle
premiazioni con esposizione di bici (tra cui una originale mountain bike da
neve). Generose premiazioni per tutti con l’aggiunta di un sacchetto di kiwi a
testa per ogni partecipante ed accompagnatore.
Insomma, kiwi grandi
come patate, accoglienza e generosità sopra le righe, percorso indovinato,
grazie Gianni … hai vinto 10 a 0 contro Borsano.