Bella giornata di sole
caldo ma non troppo, il clima perfetto per una gara perfetta.
Perfetta
l’organizzazione: bellissimo percorso molto ben segnalato e sorvegliato tra i
boschi della Val Sesia;
molto bello soprattutto il single track dopo la prima
salita appena fuori dalla città; ottima location nella piazza principale della
graziosa cittadina di Borgosesia cha ha un sapore di antico Piemonte da
scoprire; meraviglioso e dico meraviglioso ristoro offerto ai concorrenti
ricco di torte fatte in casa e dolciumi di alta pasticceria d’ogni sorta. Mi
hanno detto 150 iscritti, certamente un buon risultato ma, per il valore della
manifestazione e per la buona organizzazione, avrebbe meritato anche qualche
atleta in più.
Unica pecca il tratto
del percorso su asfalto dove i concorrenti si incrociavano procedendo
contemporaneamente sia in salita che, molto pericolosamente, in discesa. Forse
per il prossimo anno si potrebbe valutare un percorso alternativo per l’andata
o per il ritorno verso il traguardo per evitare quel tratto concomitante
effettivamente un po’ pericoloso.
Per tutto il resto la
giornata è stata più che soddisfacente e devo fare i complimenti al Team Locca
per l’organizzazione impeccabile.
Per la parte sportiva sul
percorso duro ma mai estremo tutto si è svolto serenamente nel migliore dei
modi ed anche i Primavera hanno potuto divertirsi in sicurezza permettendo al
buon Renato di redigere una regolare classifica finalmente rispettosa del
regolamento UDACE che ha visto primeggiare indubbiamente il più forte Alessandro
Viaretti seguito dal bravo Fabio Borgatta e dall’esperto Michele Gelli.
La rottura di catena di Simone Rainoldi ha favorito l’inseguitore Biagio
Borella che come un falco ha approfittato della situazione piombando sullo
sfortunato avversario e riuscendo ad acchiappare la quarta piazza. Quinto
Simone che eroicamente è comunque giunto al traguardo senza la catena e sesto
Luca Bergamelli che ha chiuso la classifica dei più giovani.
Mi permetto di segnalare
inoltre il bravo Balsari Claudio del mio team che vince per la prima
volta la categoria Cadetti mentre non mi meraviglia affatto che Emanuela
Panigoni vinca la categoria Donne B. Conosco bene infatti questa fortissima
atleta fin dai lontani anni ’90 quando la vedevo correre e vincere tra le elite
al fianco di nomi gloriosi come Paola Pezzo e co. Già allora qui da noi in
provincia non aveva rivali ed in particolare la sua classe in discesa
sbaragliava tutte le avversarie, maschi compresi.
Me la ricordo bene quel
giorno di giugno del 1998 alla griglia di partenza della “GF 100 km dei Forti”
(dico 100 km!), erano le 6 del mattino e stava albeggiando sull’altopiano di
Folgaria e mia moglie Roberta che si apprestava timorosa alla partenza di
quella grande prova nel settore femminile cercava con lo sguardo qualche volto
conosciuto per scambiare due parole e stemperare così la tensione del momento.
Il timore aumentò quando si accorse di essere improvvisamente a fianco niente
meno che al mostro sacro, la pluricampionessa olimpica Paola Pezzo che si
aggiustava il caschetto sulla testa.
A quel punto Roberta
impietrita pensò “… ma dove sono capitata? Che ci faccio io qui? …”. Ma
ecco che appare la sagoma famigliare di Emanuela, che avendo conosciuto
Roberta già dall’anno precedente durante le locali garette UDACE della
domenica, si avvicina gentilmente a lei e si mette a chiacchierare serenamente
e poi addirittura saluta informalmente la “sacra” Paola che risponde
altrettanto amichevolmente. Era quello che ci voleva per rasserenare e
rassicurare Roberta, che vide ancora per un attimo dopo lo start di partenza le
sagome delle due fortissime atlete che sparivano all’orizzonte verso posizioni
di classifica ben più altisonanti. Ecco, questo è il ricordo che ho della giovane
Emauela Panigoni.
Poi Emanuela attaccò la
bici al chiodo e si mise a fare la mamma per più di un decennio ed ora, con
grande piacere, la rivedo da qualche settimana a lottare ancora su quei
percorsi sterrati di provincia dove iniziò la sua folgorante carriera. E noto
anche che la sua forma migliora di domenica in domenica del resto, quando la
stoffa c’è, la gamba arriva di conseguenza e sono sicuro che ne vedremo ancora
delle belle. Brava Emanuela! Non hai mai perso la voglia di “biciclettare” ed
ora che lo fai anche solo a livello amatoriale e non più “seriamente” ad
altissimi livelli, l’attività sportiva ti risulterà ancora più appagante e
divertente.