PREMESSA
Quando l’amico Carmine
mi ha invitato alla presentazione del nuovo master di ciclocross ho accettato
con entusiasmo, se non altro perché sono anni che lo seguo con passione in
tutte le sue iniziative, come quella avvincente di fornire al movimento Udace
la tecnologia dei chip che ci ha consentito di fare un enorme salto di qualità
con tempi rapidissimi e precisi. Ma stasera non parliamo di mtb, ma di un’altra
disciplina, povera e umile, che il gruppo di Carmine, del quale mi onoro di
appartenere, ha portato a ritagliarsi un look serio e dignitoso in un clima
sereno ed amichevole, difficilmente clonabile e ambito da tutti.
Premetto che solo in
questi ultimi anni mi sono avvicinato al ciclocross e quindi non posso certo
vantare una grande esperienza nel settore come altri di voi che invece
praticate da decenni questa disciplina ma, dal primo momento ho avvertito in
questo sport uno spirito particolare, antico direi quasi ancestrale del
ciclismo, come quando i nostri nonni erano costretti a percorrere in bicicletta
lunghi tratti sulle strade allora tutte sterrate che collegavano i paesi fra
loro per andare a lavorare o a fare la spesa al mercato ed in molte situazioni
gli toccava camminare accompagnando la bici o peggio con la bici in spalla nei
punti dove i percorsi diventavano impossibili per pendenze improvvise o per la
pioggia e anche la neve che, soppratutto in inverno, rendeva troppo fangose
quelle antiche strade di campagna.
Il ciclocross moderno
riprende quell’antico spirito pionieristico dell’andare in bicicletta, senza
però l’ausilio di Mountain bike ipertecnologiche in carbonio completamente
ammortizzate dotate di tubless, freni a disco, rapportini agilissimi e mille
altre diavolerie, ma con bici, seppur moderne, costruite con telai nudi e
crudi, freni semplici a cordina e rapporti normali, bici rigide ed essenziali,
dure per gente dura.
CICLOCROSS … CHE PASSIONE
Sarebbe un compito arduo parlare ad una platea
“normale” di una attività dove si fa moltissima fatica, si patisce un sacco di
freddo, non si guadagna niente e convincerli che tutto questo è bello e di
grande soddisfazione. Ma questa non è una platea “normale”, questo è un gruppo
di persone che amano lo sport VERO, quello fatto di sudore e appagamento
interiore. Questa platea si tiene ben lontana dai grandi stadi ed ama bensì i
remoti paesini di provincia, località sconosciute al grande pubblico ma che
hanno ancora qualche cosa di vero da dare ai suoi frequentatori domenicali: i
loro prati, i loro boschi, la loro semplice ma cordiale accoglienza, i prodotti
tipici del luogo ma anche il pacco gara confezionato dal piccolo supermercato
del paese. Località dove è ancora vivo il rapporto umano e la passione per lo
sport di fatica, di resistenza. Località a misura d’uomo e di bambino. Questo
gruppo di matti appassionati ama tutte queste cose e quindi sarà per me
facilissimo parlarvi del Ciclocross e sono sicuro che verrò inteso
integralmente.
Forse era solamente un sogno o più semplicemente e
realisticamente, una straordinaria prospettiva. Ma l’idea di far convivere tre
comitati importanti come quello di Varese, Milano e Novara con l’obbiettivo di
fare promozione sportiva, valorizzare i giovani e soddisfare la voglia di
ciclocross, disciplina povera ma ricca
di valori, è stata sicuramente un’idea sana e portata avanti con passione e
abnegazione da Carmine Catizzone, personaggio chiave del movimento amatoriale,
il quale ha saputo esaltare il Trofeo
Ghidoni e i suoi valori morali e solidali che sono per eccellenza un
fiore all’occhiello dell’Udace.
Per incrementare e
valorizzare il Master, s’è fatto nel corso degli anni, un lungo e faticoso
lavoro di amalgama fra tutte le componenti dell’Udace, dal Nazionale, che con
la sua benedizione è da sempre stata vicina a questo progetto, ai comitati che
hanno sempre contribuito anche economicamente al montepremi, e infine allo
sponsor storico che si identifica nei F.lli Ghidoni, i quali hanno sempre
garantito dignità e prestigio in un’atmosfera serena che ha gratificato molto
spesso tutti gli attori protagonisti che sono poi i veri artefici del successo
sempre crescente del circuito, fiore all’occhiello del nostro movimento e spesso, molto spesso, il nostro
Master è stato oggetto di imitazione.
SECONDA SERIE E PRIMAVERA
Molte idee, spesso
vincenti, si sono avvicendate nel tempo, come quella di creare sette anni fa,
un campionato nel campionato che potesse gratificare coloro i quali, vista la
gerarchia che regna tra i più forti, non trovano spazio sotto i riflettori
puntati sui soliti fortissimi big, oppure come quella vincente di creare, col
benestare del Com. Nazionale, la categoria Primavera che tante soddisfazioni
sta dando regalando con maglie tricolori che piovono a grappoli grazie alle
prestazioni di Davide Pinato, Lisa Piana, Mattia Ricci, Tatiana Bianchi, Paolo
Maioli e Alessio Salvemini, solo per citare gli ultimi, e poi ancora Marco Liso
e Alessio Marchesa Rossi che hanno imitato i primi vincitori in assoluto,
Gianluca Pivotto e Stefano Catizzone.
E la categoria Primavera
è la più importante perché ci lamentiamo sempre della mancanza di valori nello
sport dove la maggioranza dei ragazzini italiani pratica il gioco del calcio
inseguendo chimere di un radioso futuro in serie A, imprigionati in stereotipi
di milioni di euro e veline, conquistati con poca fatica e tanto successo,
perdendo di vista i valori fondamentali dello sport e quindi della vita. Nel
ciclocross invece di fatica ne fai un casino, anche solo per arrivare al
traguardo e portare a casa il sacchetto della spesa. Così si formano i nostri
ragazzini, col sudore che si congela sulla fronte perché magari stai correndo a
2 sottozero con le ruote che mordono il terreno ghiacciato. Ma alla fine sono
un bel gruppo, sereni e con negli occhi la voglia di riprovarci la volta
successiva, solo per puro divertimento e passione e da grandi forse saranno
persone migliori di altre.
DIMISSIONI
Abbiamo incontrato persone, ascoltato storie, vissuto drammi e visitato luoghi, spesso abbiamo teso le nostre mani a chi si trovava nel bisogno, senza mai chiedere di dove fossero, uno straordinario viaggio nei nostri confini ma anche in paesi lontani, con adozioni a distanza ma anche a distanza ravvicinata, donazioni in missioni o aiuti ai nostri centri anziani e sempre con un unico mittente: il nostro gruppo, il nostro ambiente, il nostro Ente, nel quale si riconoscono in tantissimi.
Abbiamo incontrato persone, ascoltato storie, vissuto drammi e visitato luoghi, spesso abbiamo teso le nostre mani a chi si trovava nel bisogno, senza mai chiedere di dove fossero, uno straordinario viaggio nei nostri confini ma anche in paesi lontani, con adozioni a distanza ma anche a distanza ravvicinata, donazioni in missioni o aiuti ai nostri centri anziani e sempre con un unico mittente: il nostro gruppo, il nostro ambiente, il nostro Ente, nel quale si riconoscono in tantissimi.
Tutti quanti voi siete
stati testimoni delle dimissioni di Carmine date in diretta proprio da questo
salone lo scorso Febbraio in occasione della premiazione finale del Trofeo
Ghidoni e tutti voi avete assistito agli accorati appelli che gli venivano
lanciati, sia dal Com. Nazionale che dai presidenti Provinciali ma, anche e
soprattutto dai numerosi ospiti presenti in sala affiche non andasse disperso
tutto quel bagaglio d’esperienze e di emozioni che giorno dopo giorno riempiva
le nostre giornate. Sono pervenute numerose mail e telefonate, incoraggiamenti
da amatori, semplici appassionati, conoscenti e tutti con lo stesso comune
denominatore a non lasciare.
Proprio questi attestati
d’affetto e d’amicizia sincera hanno indotto Carmine a congelare per il momento
le dimissioni e rituffarsi con nuovo slancio ma tenendo bene in mente il
concetto che nell’Udace siamo tutti utili ma nessuno indispensabile.
RINGRAZIAMENTI
Se cercavamo delle
immagini che dessero un senso alla
sfrenata voglia di ciclocross, indubbiamente si può dire che si sono
materializzate nelle possenti sagome dei F.lli Ghidoni, Alberto e Giuseppe, due
signori nel vero senso della parola, un’accoglienza la loro, senza nessuna
interferenza, confronti senza imposizioni, passione e stile sono stati per
oltre quindici anni il loro biglietto da visita. Oggi come ieri ringraziamo la famiglia Ghidoni per averci
sopportati e supportati in tutto questo lasso di tempo e la nostra stima per il
loro incondizionato sostegno sarà motivo d’orgoglio e un esempio per tutti i
nuovi amici che incontreremo sul nostro cammino.
NUOVI SPONSOR
Non era ancora terminata
la serata di gala dell’ultimo campionato che Antonio Garbo, grande appassionato
di ciclismo e maestro di sport nella sua Uboldo, si era avvicinato al palco
delle premiazioni e con molto tatto e discrezione ha sussurrato all’orecchio di
Carmine una frase semplice gratificante: ”ho sentito che i F.lli Ghidoni
lasciano, se posso essere utile e mi ritenete degno, vorrei sponsorizzare io e
la mia famiglia questo master nel quale mi sento a mio agio”. Un cenno d’intesa
e una stretta di mano, ed eccoci qui, con un nuovo capitolo tutto da scrivere,
con tutti i presupposti per far bene, anche in senso solidale, anzi, a tale
proposito abbiamo già piantato un seme di senape proprio a Uboldo ….. ce ne
parlerà, se lo vorrà, proprio Antonio Garbo.
Massimo Giovanniello,
Lorella Dho e Alessandro Masurra, titolari della GM Ceramiche già li
conosciamo, saranno coloro che sponsorizzeranno la seconda serie e anche a loro
va la nostra riconoscenza per la fiducia che hanno riposto nel pianeta
amatoriale gestito da Carmine, il quale non perde occasione per dimostrare la
propria gratitudine per tutti coloro che sotto il profilo umano e relazionale
dimostrano uno spessore di grande livello che ci fa crescere ogni minuto, ogni
ora , ogni giorno.
AMICI VECCHI E NUOVI
E per finire non
possiamo non menzionare TUTTI gli amici, vecchi e nuovi, amici spinti solo
dalla passione, come Sottocorna, Renato, Nonno Arnaldo, S.Barbero, S.Trezzi,
F.Salari, F.Mango, i presidenti dei comitati provinciali UDACE, le società che
organizzano le gare e tutti quelli che ho dimenticato .... che si prestano
sempre, incondizionatamente ad aiutare chi si prodiga per offrire un buon
prodotto, sano e coinvolgente come i master da noi gestiti, coccolati, allevati
e amati, si amati, come dei figli.
Grazie
a tutti.