sabato 18 settembre 2010

NUOVO CICLOCROSS “GARBO/GM CERAMICHE” ORAGO

PREMESSA
Quando l’amico Carmine mi ha invitato alla presentazione del nuovo master di ciclocross ho accettato con entusiasmo, se non altro perché sono anni che lo seguo con passione in tutte le sue iniziative, come quella avvincente di fornire al movimento Udace la tecnologia dei chip che ci ha consentito di fare un enorme salto di qualità con tempi rapidissimi e precisi. Ma stasera non parliamo di mtb, ma di un’altra disciplina, povera e umile, che il gruppo di Carmine, del quale mi onoro di appartenere, ha portato a ritagliarsi un look serio e dignitoso in un clima sereno ed amichevole, difficilmente clonabile e ambito da tutti.

Premetto che solo in questi ultimi anni mi sono avvicinato al ciclocross e quindi non posso certo vantare una grande esperienza nel settore come altri di voi che invece praticate da decenni questa disciplina ma, dal primo momento ho avvertito in questo sport uno spirito particolare, antico direi quasi ancestrale del ciclismo, come quando i nostri nonni erano costretti a percorrere in bicicletta lunghi tratti sulle strade allora tutte sterrate che collegavano i paesi fra loro per andare a lavorare o a fare la spesa al mercato ed in molte situazioni gli toccava camminare accompagnando la bici o peggio con la bici in spalla nei punti dove i percorsi diventavano impossibili per pendenze improvvise o per la pioggia e anche la neve che, soppratutto in inverno, rendeva troppo fangose quelle antiche strade di campagna.
Il ciclocross moderno riprende quell’antico spirito pionieristico dell’andare in bicicletta, senza però l’ausilio di Mountain bike ipertecnologiche in carbonio completamente ammortizzate dotate di tubless, freni a disco, rapportini agilissimi e mille altre diavolerie, ma con bici, seppur moderne, costruite con telai nudi e crudi, freni semplici a cordina e rapporti normali, bici rigide ed essenziali, dure per gente dura.
CICLOCROSS … CHE PASSIONE
Sarebbe un compito arduo parlare ad una platea “normale” di una attività dove si fa moltissima fatica, si patisce un sacco di freddo, non si guadagna niente e convincerli che tutto questo è bello e di grande soddisfazione. Ma questa non è una platea “normale”, questo è un gruppo di persone che amano lo sport VERO, quello fatto di sudore e appagamento interiore. Questa platea si tiene ben lontana dai grandi stadi ed ama bensì i remoti paesini di provincia, località sconosciute al grande pubblico ma che hanno ancora qualche cosa di vero da dare ai suoi frequentatori domenicali: i loro prati, i loro boschi, la loro semplice ma cordiale accoglienza, i prodotti tipici del luogo ma anche il pacco gara confezionato dal piccolo supermercato del paese. Località dove è ancora vivo il rapporto umano e la passione per lo sport di fatica, di resistenza. Località a misura d’uomo e di bambino. Questo gruppo di matti appassionati ama tutte queste cose e quindi sarà per me facilissimo parlarvi del Ciclocross e sono sicuro che verrò inteso integralmente.
Forse era solamente un sogno o più semplicemente e realisticamente, una straordinaria prospettiva. Ma l’idea di far convivere tre comitati importanti come quello di Varese, Milano e Novara con l’obbiettivo di fare promozione sportiva, valorizzare i giovani e soddisfare la voglia di ciclocross, disciplina povera  ma ricca di valori, è stata sicuramente un’idea sana e portata avanti con passione e abnegazione da Carmine Catizzone, personaggio chiave del movimento amatoriale, il quale ha saputo esaltare il Trofeo   Ghidoni e i suoi valori morali e solidali che sono per eccellenza un fiore all’occhiello dell’Udace.
Per incrementare e valorizzare il Master, s’è fatto nel corso degli anni, un lungo e faticoso lavoro di amalgama fra tutte le componenti dell’Udace, dal Nazionale, che con la sua benedizione è da sempre stata vicina a questo progetto, ai comitati che hanno sempre contribuito anche economicamente al montepremi, e infine allo sponsor storico che si identifica nei F.lli Ghidoni, i quali hanno sempre garantito dignità e prestigio in un’atmosfera serena che ha gratificato molto spesso tutti gli attori protagonisti che sono poi i veri artefici del successo sempre crescente del circuito, fiore all’occhiello del nostro  movimento e spesso, molto spesso, il nostro Master è stato oggetto di imitazione.
SECONDA SERIE E PRIMAVERA
Molte idee, spesso vincenti, si sono avvicendate nel tempo, come quella di creare sette anni fa, un campionato nel campionato che potesse gratificare coloro i quali, vista la gerarchia che regna tra i più forti, non trovano spazio sotto i riflettori puntati sui soliti fortissimi big, oppure come quella vincente di creare, col benestare del Com. Nazionale, la categoria Primavera che tante soddisfazioni sta dando regalando con maglie tricolori che piovono a grappoli grazie alle prestazioni di Davide Pinato, Lisa Piana, Mattia Ricci, Tatiana Bianchi, Paolo Maioli e Alessio Salvemini, solo per citare gli ultimi, e poi ancora Marco Liso e Alessio Marchesa Rossi che hanno imitato i primi vincitori in assoluto, Gianluca Pivotto e Stefano Catizzone.
E la categoria Primavera è la più importante perché ci lamentiamo sempre della mancanza di valori nello sport dove la maggioranza dei ragazzini italiani pratica il gioco del calcio inseguendo chimere di un radioso futuro in serie A, imprigionati in stereotipi di milioni di euro e veline, conquistati con poca fatica e tanto successo, perdendo di vista i valori fondamentali dello sport e quindi della vita. Nel ciclocross invece di fatica ne fai un casino, anche solo per arrivare al traguardo e portare a casa il sacchetto della spesa. Così si formano i nostri ragazzini, col sudore che si congela sulla fronte perché magari stai correndo a 2 sottozero con le ruote che mordono il terreno ghiacciato. Ma alla fine sono un bel gruppo, sereni e con negli occhi la voglia di riprovarci la volta successiva, solo per puro divertimento e passione e da grandi forse saranno persone migliori di altre.
DIMISSIONI
Abbiamo incontrato persone, ascoltato storie, vissuto drammi e visitato luoghi, spesso abbiamo teso le nostre mani a chi si trovava nel bisogno, senza mai chiedere di dove fossero, uno straordinario viaggio nei nostri confini ma anche in paesi lontani, con adozioni a distanza ma anche a distanza ravvicinata,  donazioni in missioni o aiuti ai nostri centri anziani e sempre con un unico mittente: il nostro gruppo, il nostro ambiente, il nostro  Ente, nel quale si riconoscono in tantissimi.
Tutti quanti voi siete stati testimoni delle dimissioni di Carmine date in diretta proprio da questo salone lo scorso Febbraio in occasione della premiazione finale del Trofeo Ghidoni e tutti voi avete assistito agli accorati appelli che gli venivano lanciati, sia dal Com. Nazionale che dai presidenti Provinciali ma, anche e soprattutto dai numerosi ospiti presenti in sala affiche non andasse disperso tutto quel bagaglio d’esperienze e di emozioni che giorno dopo giorno riempiva le nostre giornate. Sono pervenute numerose mail e telefonate, incoraggiamenti da amatori, semplici appassionati, conoscenti e tutti con lo stesso comune denominatore a non lasciare.
Proprio questi attestati d’affetto e d’amicizia sincera hanno indotto Carmine a congelare per il momento le dimissioni e rituffarsi con nuovo slancio ma tenendo bene in mente il concetto che nell’Udace siamo tutti utili ma nessuno indispensabile.
RINGRAZIAMENTI
Se cercavamo delle immagini  che dessero un senso alla sfrenata voglia di ciclocross, indubbiamente si può dire che si sono materializzate nelle possenti sagome dei F.lli Ghidoni, Alberto e Giuseppe, due signori nel vero senso della parola, un’accoglienza la loro, senza nessuna interferenza, confronti senza imposizioni, passione e stile sono stati per oltre quindici anni il loro biglietto da visita. Oggi come ieri  ringraziamo la famiglia Ghidoni per averci sopportati e supportati in tutto questo lasso di tempo e la nostra stima per il loro incondizionato sostegno sarà motivo d’orgoglio e un esempio per tutti i nuovi amici che incontreremo sul nostro cammino.
NUOVI SPONSOR
Non era ancora terminata la serata di gala dell’ultimo campionato che Antonio Garbo, grande appassionato di ciclismo e maestro di sport nella sua Uboldo, si era avvicinato al palco delle premiazioni e con molto tatto e discrezione ha sussurrato all’orecchio di Carmine una frase semplice gratificante: ”ho sentito che i F.lli Ghidoni lasciano, se posso essere utile e mi ritenete degno, vorrei sponsorizzare io e la mia famiglia questo master nel quale mi sento a mio agio”. Un cenno d’intesa e una stretta di mano, ed eccoci qui, con un nuovo capitolo tutto da scrivere, con tutti i presupposti per far bene, anche in senso solidale, anzi, a tale proposito abbiamo già piantato un seme di senape proprio a Uboldo ….. ce ne parlerà, se lo vorrà, proprio Antonio Garbo.
Massimo Giovanniello, Lorella Dho e Alessandro Masurra, titolari della GM Ceramiche già li conosciamo, saranno coloro che sponsorizzeranno la seconda serie e anche a loro va la nostra riconoscenza per la fiducia che hanno riposto nel pianeta amatoriale gestito da Carmine, il quale non perde occasione per dimostrare la propria gratitudine per tutti coloro che sotto il profilo umano e relazionale dimostrano uno spessore di grande livello che ci fa crescere ogni minuto, ogni ora , ogni giorno.
AMICI VECCHI E NUOVI
E per finire non possiamo non menzionare TUTTI gli amici, vecchi e nuovi, amici spinti solo dalla passione, come Sottocorna, Renato, Nonno Arnaldo, S.Barbero, S.Trezzi, F.Salari, F.Mango, i presidenti dei comitati provinciali UDACE, le società che organizzano le gare e tutti quelli che ho dimenticato .... che si prestano sempre, incondizionatamente ad aiutare chi si prodiga per offrire un buon prodotto, sano e coinvolgente come i master da noi gestiti, coccolati, allevati e amati, si amati, come dei figli.
Grazie a tutti.