Caro Stefano e stimm.mo
HR TEAM BORTOLAMI,
Ci dispiace immensamente
per il brutto infortunio capitato al Vs. atleta Antonino (n°125) e speriamo di
cuore che si possa rimettere in forma al più presto.
Il ns. socio che ha
assistito con spirito sportivo Antonino si chiama Mauro Vicario ed io
personalmente ho allertato prontamente l’organizzazione sollecitando più volte
l’ambulanza per l’intervento dopo che il ns. Mauro che si trovava sul percorso
mi ha telefonato dal punto dell’incidente.
Devo dire che a Daverio
forse l’organizzazione ha peccato un po’ dal punto di vista della sicurezza
infatti anche all’ultima salita che rientrava in paese il traffico
automobilistico NON era bloccato e scorreva regolarmente anche a velocità
sostenuta ed in contro mano rispetto alla direzione di marcia della gara.
Questo a mio avviso era
un punto molto pericoloso poiché i ciclisti durante lo sforzo della salita
tenevano la testa bassa e non vedevano la auto che le venivano incontro inoltre
tendevano a cercare la parte esterna della curva per ammorbidire la pendenza
rischiando il frontale con le auto che appunto scendevano sulla carreggiata
opposta.
Il volontario che stava
in cima alla salita NON fermava nessuna auto e tutto era devoluto agli
spettatori e parenti dei ciclisti che allertavano le auto e gli atleti del
pericolo.
Domanda: “ma non c’era
un ordinanza municipale che bloccava quel tratto di strada per almeno 1 ora?”.
Io avevo in gara 3 bambini Primavera del ns. team tra cui mio figlio e
sinceramente ero un po’ preoccupato.
Poi l’ambulanza ha
girato parecchio prima di trovare il vs. infortunato poiché il ns. Mauro non è
del posto e non sapeva giustamente indicarmi al telefono dove si trovava. Le
moto dell’organizzazione avvrebbero dovuto guidare prontamente l’ambulanza sul
punto del percorso ma questo non è avvenuto. Insomma alla fine Mauro ha cercato
una indicazione stradale e l’ha trovata e mi ha comunicato il nome di “via
Verdi” che io ho subito detto allo speaker e ai giudici all’arrivo. Poi Mauro
ha visto l’ambulanza passare nei pressi senza fermarsi e l’ha rincorsa per
fermarla.
Alla fine tutto è bene
quel che finisce bene e speriamo di rivedere il vs. atleta al più presto sulla
bici.
Certamente gli
organizzatori dovrebbero curare maggiormente la SICUREZZA e a Daverio non mi
sembra che sia stato l’aspetto prioritario.