L’avvio della cronoscalata di Quarna è stato
fulminante e già a Cireggio il gruppo appariva fortemente sgranato. Purtroppo,
nella bagarre della partenza lanciata presso il bivio delle Quattro Strade non
ero riuscito ad inserirmi subito tra i primissimi.
Tuttavia, senza perdermi
d’animo ho rimontato rapidamente parecchi atleti salendo in agilità, scalando
gradatamente i rapporti dal 39/21 fino al comodo 39/29, e mantenendo sempre una
elevata frequenza di pedalata.
Dopo Cireggio ricordo solo tanto sudore e
concentrazione. A poco a poco, però, la fiducia in una buona prestazione è
cresciuta. Dietro di me gruppetti di corridori si sfilacciavano tornante dopo
tornante e il mio vantaggio nei loro confronti aumentava. Pedalando guardavo
come rapito i boschi e i curvoni ammirati tante volte nelle salite di
allenamento, mentre i raggi del sole penetrando tra le foglie disegnavano
sull’asfalto strani giochi di luce. Per evitare di esserne abbagliato ho tenuto
gli occhiali per quasi tutta la salita. In diverse occasioni avrei voluto bere
un po’, ma non riuscivo mai a trovare il momento adatto per staccare le mani
dal manubrio. Ogni tanto raggiungevo qualche corridore isolato, lo affiancavo
per alcuni metri rifiatando un po’, per poi lasciarmelo facilmente alle spalle
con una accelerazione.
Col passare dei chilometri il morale è aumentato. Tuttavia,
la certezza assoluta di essere in una giornata di particolare stato di grazia
l’ho avuta solo quando, un paio di tornanti prima del bivio per il centro della
pesca sportiva di Quarna Sotto, ho superato il forte corridore ossolano
Pirazzi. Lì ho cominciato a capire che forse avrei potuto vincere il titolo
nella mia categoria… E finalmente ecco l’agognato arrivo! Con un tempo totale mica
male: 24’e 23” (e 23’11” al cippo stradale del Km 6, mio nuovo record di salita).
Dopo il traguardo, la bevanda rimasta fino a quel
momento intatta nella borraccia (mezzo chilo di inutile zavorra) mi è parsa la
più dissetante che abbia mai bevuto in vita mia. Conti alla mano, persino
rinunciando al mio punteggio peggiore tra le tre prove del Campionato
provinciale, grazie ai 25 punti conquistati a Quarna avrei in ogni caso vinto
il titolo tra i veterani anche con due sole gare.
Queste, in sintesi, le prime 4 posizioni della
classifica conclusiva del Campionato provinciale VCO 2001 strada della
montagna, categoria veterani (in totale 20 atleti partecipanti): 1) Fortis
(Iride Omegna) 52 punti; 2) Lauretta (Domobike) 38; 3) Pirazzi (UC Valdossola)
36; 4) Molinari (UC Valdossola) 33.
In conclusione, per me è grande la gioia per questo
titolo provinciale, che corona le fatiche dei duri allenamenti effettuati nei
pochi ritagli di tempo lasciati liberi dal lavoro e le sofferenze patite per il
gomito rotto nella brutta caduta di Arona del 1999. Mai avrei immaginato tre
anni fa, quando misi per la prima volta il piede su una bicicletta da corsa, di
ottenere questi risultati alla mia veneranda età.
Facevo appena in tempo ad indossare la maglia
azzurra dei campioni provinciali delle “scalate” in bicicletta assieme agli
atleti delle altre categorie e a mangiare rapidamente qualcosa che dovevo
subito correre a Milano, perché in una afosa domenica pomeriggio anche la Fiat
stava dando la “scalata” definitiva alla società per cui lavoro…
Marco Fortis