(altezze di riferimento slm: Omegna centro
295 m.; Quattro strade 320 m.; bivio per la pesca sportiva di Quarna Sotto
circa 720 m.; Quarna Sotto km. 6 (cippo) 770 m.; Quarna Sopra 866 m.)
Questo percorso è un classico per gli
omegnesi, ma anche per chi abita nei dintorni (si veda, ad esempio, la
descrizione della salita nel sito internet curato con meticolosità certosina da
Fabrizio Godio, http://members.xoom.it/salitomania). L’itinerario
Omegna-Quarna, ideale per fare fondo in salita, prevede almeno tre varianti
principali: dal centro di Omegna fino al bivio per la pesca sportiva di Quarna
Sotto (per chi ha pochissimo tempo e, finiti i tornanti, decide subito di
scendere a valle); da Omegna a Quarna Sotto (a volte ultima tappa obbligata in
inverno quando più oltre c’è neve sull’asfalto o, all’opposto, tappa invece
graditissima nelle giornate più afose d’estate quando è piacevole fermarsi per
bere e rinfrescarsi alla fontana vicina alla chiesa); e per concludere c’è il
percorso completo da Omegna a Quarna Sopra di circa 8 km, bello da interpretare
in tutte le stagioni, che vi porterà nei paesaggi multicolori dipinti dal
pittore Carlo Casanova, che a Quarna visse felice per molti anni.
Naturalmente tutte queste varianti si possono
effettuare, per quanto riguarda la prima parte che da Omegna raggiunge
Cireggio, passando o dal campo sportivo o dalle cosiddette quattro strade. Il
cuore della salita va dal circolo di Cireggio al bivio per la pesca sportiva: 8
tornanti iniziali, due lunghi rettilinei separati da 2 altri tornanti, ed
infine 8 tornanti conclusivi: in totale 18 curvoni. Scarsi i coraggiosi che
effettuano il percorso in inverno; più numerosi i ciclisti (anche in gruppi) in
primavera ed anche in estate quando il bosco fitto mantiene in ombra lunghi
tratti sui tornanti. Per gli amanti del ciclocomputer Godio nel suo sito
Internet suggerisce un tragitto di 6 km esatti che parte dall’incrocio delle
quattro strade e si conclude al cippo chilometrico posto poco dopo l’ingresso
di Quarna Sotto, con un dislivello stimato in 450 m. e una pendenza media
(ideale per allenamenti, ripetute, ecc.) del 7,5%: si tratta di un itinerario
perfetto per chi voglia cronometrare scrupolosamente la propra VAM (velocità
ascensionale media in un’ora), essendo questa porzione di percorso del tutto
priva di falsopiani.
Un cicloamatore medio, sufficientemente
allenato per avere nelle gambe una VAM di 900 m. (tutto sommato discreta) su
una salita tipo del 7,5% come quella di questa cronoscalata, concluderà la sua
prova, ovviamente, ad una velocità media di 12 km/h impiegando 30 minuti
esatti. Prendendo questi valori come parametri di confronto, possiamo stimare
per grandi linee che all’inizio di stagione, senza un adeguato allenamento, pur
impegnandosi al massimo lo stesso cicloamatore medio effettuerà il percorso
dalle quattro strade sino al cippo del km. 6 di Quarna Sotto ad una velocità
media di circa 10 km/h (se non ha esagerato con i pranzi di Natale), impiegando
36 minuti e facendo registrare una VAM di soli 750 m. Se invece consideriamo
due cicloamatori un po’ più sopra la media, capaci all’apice della stagione di
VAM di 1.000 e 1.200 m., i rispettivi valori di riferimento su questa salita
saranno tempi dell’ordine di 27’04” e 22’30” con velocità medie di 13,3 e 16
km/h. A questo punto si impongono due brevi considerazioni: la prima è che
sulla nostra salita il ciclista che ha una VAM di 1.200 m. infligge in soli 6
km. un distacco di oltre 4 minuti e mezzo a quello con una VAM di 1.000 m. (che
pure non è una tartaruga); la seconda è che salire a Quarna ad una media di 16
km orari (come fa il cicloamatore più veloce dei due) è già un bel salire! Uno
sforzo di poco conto, tuttavia, per un professionista che, secondo stime della
rivista “Ciclismo”, percorrerebbe il tragitto quattro strade-Quarna Sotto in
soli 14’40” ad una velocità media di 24,5 km/h spingendo agevolmente un 39/17:
la sua VAM su questo percorso sarebbe di ben 1.841 m.
Ma torniamo con i piedi per terra. Senza
farci scoraggiare da questi confronti, noi della Iride continueremo a salire a
Quarna con la giusta aggressività ma con spirito sereno, godendoci il nuovo
manto d’asfalto rifatto nell’estate scorsa e ammirando dagli ultimi tornanti il
panorama straordinario del Lago d’Orta, dei laghetti di Nonio, dell’Alpe
Trapuscera e dell’Alpe Sacchi. Accontentandoci magari di inseguire la già bella
media di 16 km/h (o anche 15 km/h...).
Marco Fortis