martedì 16 luglio 2019

MIMI’ - Premezzo (VA)

Erano anni che meditavo di andare sulla tomba di Mimì per ringraziarla delle emozioni che mi ha fatto vivere con la sua voce e oggi l’ho fatto, naturalmente in bici.
Cavaria con Premezzo è un pezzetto di quell’unica immensa e disordinata conurbazione fatta di rotonde, capannoni industriali, paesi, centri storici, centri commerciali, villette residenziali che si incontra dopo aver passato il ponte sul Ticino a Sesto Calende ed essersi inoltrati nel basso varesotto.
In particolare la valle Olona è al centro di tutto questo casino e mentre cerchi di orientarti in bicicletta in questa centrifuga urbana ti capita di imbatterti anche in scorci di infinita bellezza come il castello di Somma Lombardo oppure le Pieve Romanica fra i prati di Arsago Seprio inframezzati da angoli di devastante bruttura come capannoni industriali dismessi o esempi di non finito calabro in terra lombarda.
Insomma c’è di tutto, ma alla fine io e Roberta siamo arrivati al cimitero di Premezzo che tra l’altro è vicinissimo a Jerago con Orago dove avvenivano le premiazioni del Master di MTB e Ciclocross di fine stagione qualche anno fa.
A turno, per non lasciare le nostre Colnago incustodite, siamo entrati con rispetto nel camposanto e abbiamo individuato subito la lapide della grande Mia Martini, contrassegnata da un mappamondo trafitto da un disco sul quale c’è la frase: “la musica che mi gira intorno” e al centro la sua foto più recente. In basso appoggiata c’è una sua foto degli anni ’70 ai tempi di “Minuetto”.
Con il caldo del pomeriggio di luglio non ce la siamo sentiti di rifare a ritroso i 65 km per tornare a Omegna quindi abbiamo raggiunto la vicina stazione di Gallarate distante appena 5 km e da li abbiamo preso il treno per Stresa dove, in 15 km, siamo tornati a casa.
Totale pedalati 85 km, ciao Mimì.