domenica 14 luglio 2019

GF MOTTARONE (Motty Bike Race)

Ho fatto la GF Mottarone negli anni ’90, quella dai numeri importanti (ben oltre i mille iscritti), quando si partiva da Graglia Piana, tra Brovello e Carpugnino. Quella di oggi, molto ridimensionata, proponeva però un percorso accattivante e, per alcuni versi, anche migliore di quella “antica”.
Oggi ho voluto provare l’intero percorso proposto dai ragazzi del Motty Team ma, visto il mio stato di forma attuale, mi è parso inutile iscrivermi alla gara.
Così, dopo le foto di rito in piazza Armeno con i “vecchi” sopravvissuti della Iride e i “nuovi” compagni della Scuola MTB Lago Maggiore, sono partito dieci minuti abbondanti prima della partenza ufficiale che era prevista per le nove.
Tra Sovazza e Coiromonte mi hanno preso i primi 3, poi via via tutti gli altri agonisti. A Coiromonte mi supera Alessandro che va come un treno.
Mia moglie Roberta presente in bici a Coiromonte mi incita come se fossi in gara (ma sono un portoghese!?!).
Ivan invece mi prende nel traverso sopra il Cascinone e mio figlio mi raggiunge all’Alpe Torona.
Al bivio corto/lungo giro per il lungo ed arrivo ad Armeno dopo circa quattro ore comprese le soste per l’acqua e la pipì.
Che posso dire, il percorso “Spettacolare!!!” anche per uno come me che conosce il Mottarone come le sue tasche. Per me quindi niente di nuovo a parte il tratto che collega la strada Coiromonte Cascinone con la strada Miniera Alpe Torona che non conoscevo. Un bel traverso esposto, tecnico ma ciclabile.
Favoloso poi il giro attorno al Monte Falò (Tre Montagnette) che conosco molto bene avendolo già percorso numerose volte e anche in gara a piedi nel trail del Motty. Questo tratto rimane sempre uno spettacolo e sembra di volare sopra al Lago Maggiore.
Approvo anche il collegamento dalla Sella delle Tre Montagnette fino alla Borromea passando per il Termine senza toccare l’Alpe della Volpe. Questo tratto è molto lungo e selvaggio e, anche se privo di passaggi tecnici, mette a dura prova la resistenza dei biker.
Un unico appunto i 3 km in salita asfaltata della Borromea, dalla Stazione al tornante, che avrei sicuramente evitato. Una noia mortale infinita. Fosse per me avrei fatto salire dall’L1 direttamente dalla Stazione senza mai toccare l’asfalto. Certo, tutto L1 fino in cima diventa un calvario da fare a piedi ma, chi se ne frega! Siamo biker o quaqquaraqqua ? Chi vuole sempre solo pedalare senza mai spingere la bici vada a fare lo stradista, alla domenica il calendario è pieno di gare. Ma chi viene a fare la GF del Mottarone in MTB fa una scelta precisa di off road e sofferenza.
Ottima scelta invece la discesa verso il versante Cusiano, sempre molto spettacolare il panorama e i grandi single track nella valle dell’Ondella. Molto bello lo spring violento nelle felci appena attraversata la strada a Cortano che collega direttamente al percorso classico di discesa verso Luciago evitando di andare a prendere lo sterrato più avanti che avrebbe allungato il tratto asfaltato.
Rispetto alla GF “antica” comunque rivendico la grande novità del passaggio in vetta, che una volta non si faceva e che dona un grande significato a tutto il percorso che solo per questo guadagna a mio parere le 5 stellette.
Totale 40 km con 1500 metri di dislivello ... un buon allenamento.
Spiace solo per la bassa partecipazione, un percorso così meritava il pienone di biker. 
Certo da una parte la crisi dell'agonismo in MTB (ormai ci sono in giro più bici elettriche che muscolari) e dall'altra l'inspiegabile concomitanza con un'altra gara nella vicina Val Sesia (mah!?!), non hanno certo aiutato l'incremento di iscrizioni.
Se i biker agonisti sono già pochi e poi quei pochi se li rubano a vicenda nello stesso giorno non mi sembra un comportamento indovinato.