lunedì 18 agosto 2008

Chianti senese

Alcuni giorni di vacanza intorno a Siena di ritorno dal mare sono stati l’occasione propizia per un paio di uscite in bici il mattino presto sulle colline del Chianti. La prima mi ha portato da Castellina a Siena e ritorno.
Partito all’alba come d’abitudine, raggiungevo finalmente piazza del Campo dominata dalla torre del Mangia verso le 7 del mattino. Il percorso di gara del Palio, ormai imminente, era già stato predisposto mediante la copertura con uno strato di terra battuta. Anche le panche per gli spettatori erano già state collocate ai bordi della pista per i cavalli deturpando così un po’ le facciate e la prospettiva di questo magnifico anfiteatro. E’ stato comunque un vero piacere pedalarvi in solitudine per alcune centinaia di metri come se fossi al Vigorelli, prima di essere fermato da alcuni severi inservienti. Poi il ritorno verso Castellina a tutta velocità tra un mare di vigneti sulle facili salite della Chiantigiana, solo a tratti impegnative, come dopo Quercegrossa.

La seconda gita mi ha portato da Castellina in Chianti a Radda e poi a Gaiole, 60 chilometri esatti tra andata e ritorno. Un percorso nervoso, pieno di saliscendi, con la salita più divertente, che ho abbordato con entusiasmo e notevole velocità, da Gaiole sino al bivio per Montevarchi sulla strada del ritorno verso Radda in Chianti. Ho provato anche qualche chilometro di strade bianche per poter poi riferire le mie impressioni agli amici della Iride che questo autunno hanno in animo di tentare l’Eroica. Ma il mio parere sulle strade bianche del Chianti, pur meravigliose, non è obiettivo. Troppa ghiaia e polvere per i miei gusti. Io amo l’asfalto, perché mi permette di pedalare in piena concentrazione e di ascoltare attentamente le mie sensazioni. In bicicletta da corsa non mi piace essere distratto da ostacoli, nemmeno da un po’ di brecciolino. E qui ce n’è parecchio.

Marco Fortis