domenica 8 marzo 1998

L'ANGOLO DEL DIRETTORE SPORTIVO AD ALESSANDRIA

E' difficile esprimere il caos "primordiale" in cui ci siamo trovati immersi alla partenza della prima GRAN FONDO del trofeo Michelin ad Alessandria.

A causa di ritardi organizzativi abbiamo subito una partenza (stile "armata Brancaleone") che ci ha relegati in fondo al gruppo, costretti a risalire la china di un fiume di concorrenti (800 forse) e a superare tutti i vari "tappi" che si formavano in continuazione .

In mezzo a tanto marasma ho potuto scorgere solo per un attimo il nostro Lucio (alias Annibale Luciano) e subito portandomi alle sue spalle tentai di salutarlo, ma il Lucio "cattivissimo" neanche mi cagò e scomparve nel mucchio selvaggio.
Invece la nostra Roby (che ho visionato più a lungo e non per motivi libidinosi) mi ha impressionato per determinazione e continuità; una vera amazzone della strada (senza doppisensi). Poi scomparve anche lei.
Degli altri "iridiani" partecipanti, buio assoluto, sino a quando, proprio all'ultimo chilometro, una folata di vento annunciava il passaggio del nostro Presidente che, superatomi a velocità siderale, mi faceva cenno di seguirlo senza rendersi conto che il sottoscritto, a quel punto, poteva solo tentare di uncinarlo facendosi trainare sino al traguardo.

Detto questo ecco solo un accenno sulla mitica 100 km dei forti:
Sarebbe opportuno che ognuno dei futuri partecipanti decida al più presto se interpretarla:
1) AGONISTICAMENTE
2) GOLIARDICAMENTE
Nel primo caso per il bene dei partecipanti consiglierei di fare la gara cercando di dare il max ed evitare così di rimanere troppo in sella (non oltre le 6 ore senza pause).
Nel secondo caso consiglierei di non iscriversi alla gara e formare un gruppetto che si gestisca la giornata nella maniera più indolore possibile senza però entrare nella "leggenda".

Roberto Barbero