Omegna –
Campello – Passo dei Rossi – Valsabbia – Valmastallone – Pozzallo -
Camasco – Passo
del Ranghetto – Tobruk – Laghetti di Nonio – Omegna
70 km – 2700 m
dislivello – 11 ore e 30 minuti compresa pausa trattoria
Massimo,
Maurizio, Gianni, Alberto, Ivan, Lucio, Claudio, questi sono i nomi dei 7 cicloalpini
che hanno compiuto l’impresa della stagione.
E’
vero, questa mattina scricchiolavo dappertutto, sono rimasto rimbambito una
giornata intera per smaltire la fatica accumulata il giorno precedente, ho la
schiena a pezzi per aver portato la bici in spalla molte ore, le labbra secche
dal vento e dal sole, ho dormito male perché come è noto quando sei troppo
stanco non riesci a riposare, continuo a bere acqua come una spugna e non so il
perché ...
Però
abbiamo visto luoghi bellissimi incontaminati, percorso down hill estreme per
le nostre povere mtb da cross country che pativano come noi e si torcevano
dallo sforzo, camminato attraverso alpeggi sperduti ancora caricati dalle
mucche che pascolano a 2000 metri di quota, scalato salite lunghissime con
pendenze impossibili fino al limite del ribaltamento, osservato da vicino la
cresta della Valstrona indicando, grazie all’amico Alberto, i nomi di ogni
picco che si stagliava contro il cielo azzurro di una giornata perfetta
(rarissima in questa improbabile estate), scrutato il nero profondo dell’ingresso
di una antica miniera di nichel a 1900 m di quota, scoperto innumerevoli e a
noi sconosciute vallate ripide e selvagge che precipitano verso la madre
Valsesia costellate di alpeggi e sentieri che non basterebbe una vita per
percorrerli tutti, ma anche mangiato tagliatelle con ottimo ragù di cervo in
una caratteristica trattoria valsesiana, chiacchierato e ridacchiato per 11 ore
e mezza, grazie all’amico Lucio, anche nei momenti di maggiore sforzo fisico,
insomma … provato forti emozioni.
Non
ho voluto raccontarvi il road book preciso del percorso che abbiamo fatto, per
quello ci sono i GPS e altre diavolerie che i miei compagni di avventura vi
forniranno, io ho voluto raccontarvi le emozioni.
L’escursione
meritava forse una partecipazione più ampia, certamente chi è rimasto a casa
questa mattina si è svegliato fresco come una rosa senza alcun indolenzimento
alla schiena ma anche senza aver vissuto la giornata perfetta.
Ringrazio
pubblicamente Sergio Viganò che è giunto in soccorso all’amico Massimo che ha
rotto la bicicletta in Valmastallone. Sergio si è sparato 80 km in auto da
Omegna tra andata e ritorno per recuperare Massimo e riportarlo a casa, chapeau!
Grazie
Iride! Una bella giornata di sport.