Sono
stato due volte a Cesenatico sulla tomba del Pirata ed ogni volta mi è tornato
alla mente quel giorno di Oropa del 1999 dove, grazie a lui, ho vissuto dal
vivo forse la più grande impresa sportiva a cui mi sia mai capitato di
assistere.
Io c’ero, due curve sotto all’arrivo, mia moglie con era gravida in
attesa di Biagio ed eravamo saliti al santuario a piedi dal sentiero di oggi.
L’ho
visto arrivare tra il tripudio esaltato della folla, in piedi sui pedali con le
mani basse sulla curva, sembrava un ragno, non “andava” in bici bensì “volava”
agile, potente e silenzioso nel vociare chiassoso della gente; un gesto tecnico
superlativo, assoluto e perfetto, un coivolgimento totale, un momento
irripetibile.
E’
inutile raccontare la cronaca di quella tappa che tutti gli appassionati di
ciclismo conoscono già ma ho voluto ricordare Pantani perché ogni volta che
vengo ad Oropa inevitabilmente mi ricordo con piacere, ed un pizzico di
nostalgia, di lui e di quella giornata straordinaria.
Ed
è con piacere quindi che oggi ho portato Biagio a correre questa prova del
Master che mi fa ricordare quei momenti oltre che riammirare lo splendido
complesso del santuario dello Juvarra, mirabile opera d’arte del barocco
piemontese.
Della
gara che vi devo dire, che fosse dura già lo sapevamo, che quando organizza
qualche cosa Stefano Acquadro inevitabilmente si mette a piovere, sapevamo
anche questo, ma per il resto il mio giudizio globale rimane senz’altro
positivo.
Certo,
forse si sarebbe potuto organizzare meglio la prova dei Primavera, magari
facendorgli saltare a tutti (grandi e piccoli) la culla di dislivello a metà
salita ma facendoli arrivare tutti in cima insieme agli altri. Cima che poi
hanno dovuto comunque raggiungere in bici pedalando dopo l’arrivo volante posto
a Favaro. O magari farli partire da più in alto (dopo il bivio per la culla)
eliminando di fatto le complicazioni dei cartelli gialli sul manubrio e dei
cartelli gialli al rovescio.
Magari
la gara si poteva svolgere alla mattina (anche di domenica), visto che alla
partenza alle 15:30 del pomeriggio c’erano 30 gradi.
Ma
questi sono perfezionamenti che senz’altro verranno nelle edizioni future di
questa manifestazione.
Certamente
l’impegno di Stefano e anche di Gianni Riconda è stato inequivocabilmente
profuso copiosamente per realizzare un’evento di livello. Bisogna rendere
merito anche al buon ristoro all’arrivo e alle corpose premiazioni.
Grazie
quindi a Stefano e a Gianni per la bella giornata di sport. Grazie anche a papà
Barengo per il graditissimo e inaspettato cesto di frutta (le pesche sono
deliziose!) oltre che per aver messo in salvo i due nostri piccoli primavera
esausti accompagnandoli con il furgone fino alla vetta.
Complimenti
a tutti i Promavera per aver portato a termine una prova così impegnativa.
Complimenti
al nostro Ivan Ciocca per la prestazione, anche se da terzo è passato al sesto
posto per una disattenzione e complimenti anche al nostro Antonio Pizzuto che è
arrivato in cima nonostante la rottura della sella e la conseguente caduta (con
sbucciature varie).
Tanti
auguri di compleanno alla Monica Grendene e grazie dei pasticcini.
Buone
ferie a tutti, ci rivediamo a settembre.
Infine
Grazie Marco che sei esistito, mi spiace che i giovani Primavera non ti abbiano
conosciuto, racconterò per sempre a mio figlio NON come sei morto, ma come sei
vissuto.