C’è una cosa che
accomuna mio figlio Biagio con il grande circuito del Master Mtb: la
data di nascita. Infatti nell’anno del decennale del Master anche Biagio può
finalmente partecipare attivamente con il tesserino UDACE Primavera a questo
circo di colori e di sport.
Sono cresciuti insieme Biagio e il Master,
coscritti fin nel DNA. Fin da piccolino ha sempre visto solo biciclette sporche
e gambe di ciclisti nel fango, quando accompagnavamo la mamma a fare le gare
qualche anno fa e anche dopo, più grandicello e responsabile, quando
accompagnava me e mi faceva le foto, mi passava la borraccia dal bordo sentiero
e tifava “dai papà…”, e intanto … assaporava l’ambiente e imparava.
In questi anni il Master
Mtb è cresciuto molto grazie alla sapiente regia di Carmine e anche
Biagio intanto cresceva e lavorava per la nostra società sportiva. Quante volte
siamo andati a pulire insieme i sentieri della nostra Gran Fondo Lago d’Orta
o a Egro per il Cross. Quante volte ha partecipato fino a tarda sera a
preparare i pacchi gara, a piantare i picchetti, a tirare bindelle, a piazzare
cartelli o a costruire ponticelli sui ruscelli nei boschi per migliorare il
percorso gara. Per lui era un gioco appassionante ma per noi un aiuto concreto.
Momento magico è stato
quando il Priori gli ha permesso di suonare il campanello sotto l’arco
dell’arrivo a Casale Monferrato lo scorso ottobre. Quello è stato come un visto
sul passaporto della gavetta, il suo sguardo diceva: “ecco, ora sono pronto,
ho imparato tutto, a gennaio mi butto anche io nella mischia”.
E così è stato a
Mercurago domenica 3 gennaio, un freddo cane ma un entusiasmo alle stelle per
la sua prima gara UDACE a soli 9 anni compiuti (compirà i 10 infatti a
febbraio). Non dimentichiamo anche Luca Bergamelli, alla sua prima gara
vera non sfigura per impegno e determinazione. Bravi tutti e due i nostri
cuccioli della Iride che erano senz’altro i più piccoli fra tutti i Primavera
alla griglia di partenza. Hanno ancora molta strada da fare ma, al di là della
classifica, con il tempo impareranno molte cose e diventeranno senz’altro più
competitivi. L’importante è che si siano divertiti in un ambiente sano e
lontano dai pericoli. Il momento più bello me lo ha regalato super Simo
Etossi prima della partenza quando ha guardato con tenerezza i miei due
piccoli atleti (forse pensando al suo bimbo) dicendo: “guarda che belli
questi due cuccioli …”.
Cosa dire della gara, forse preferivo il vecchio
percorso (quello dei garage gelati e del campo di granoturco) perché la rampa
della collina di questo percorso mi è sembrata un po’ troppo dura e inoltre il
tratto asfaltato presentava curve insidiose e scivolose (più di un ciclista è
caduto sull’asfalto gelido). Mi è spiaciuto anche che il Bar del Centro
Sportivo non fosse più in attività ma l’organizzazione ha egregiamente
sopperito distribuendo tè e vin brulè caldissimi (molto apprezzati da tutti).
Ho rivisto con piacere Lucio
Pirozzini che ha ripreso l’attività agonistica dopo l’infortunio (non ce la
faceva più a stare fermo!) supportato da un tifo da stadio da parte del nipote Alex
Piffero (grande stradista dell’Ossola trapiantato ad Omegna) che tifava
anche me ad ogni passaggio (e lo ringrazio).
Mi dispiace invece per Paolo
Morandi che è giunto a Mercurago ma non ha potuto partecipare perché ha
dimenticato di fare la tessera 2010. Peccato, un mio concittadino omegnese in
meno sul percorso. Sarà per la prossima.
Ho visto con sorpresa un
pigro Sandro Bramati che imbracciava la macchina fotografica invece del
manubrio della bici (forse dopo lo sguardo alla salita della collina ha deciso
di non gareggiare?), ma sono certo che alla prossima ci daremo ancora
battaglia. Ho visto purtroppo anche la ruota posteriore di Roberto Poletti
che mi doppiava proprio all’ultimo giro (prima volta quest’anno) ridendo sotto
i baffi, ma è nell’ordine delle cose, lui è molto più preparato di me e non
molla mai.
Ho ascoltato la sentenza
di Sartor che mi ha detto: “se non le fai tutte paghi il ritmo gara”,
ed è vero! Un grande Valsesia, che chiede sempre il permesso con
gentilezza prima di passare e doppiarti, ha dominato la mia categoria mentre io
mi sono defilato nelle ultime posizioni incappando pure in un errore del
giudice che mi ha scalzato di una posizione scambiandomi con il mio avversario diretto.
Pazienza, tanto 14esimo o 15esimo non cambia nulla visto che la borsa premio
era per tutti. A proposito mi complimento per le borse molto numerose e ricche
di prodotti. Ringrazio anche Arnaldo che nomina sempre il mio nome ad
ogni passaggio, come anche quello di altri atleti meno competitivi, come se
fossi in lotta per le prime posizioni della classifica mentre sono consapevole
di non essere così meritevole di attenzione.
Un ringraziamento particolare a mio suocero nonno Dante
che ha supportato nipotino e genero nelle fasi più concitate della competizione
sopportando il freddo pungente.
Il 2010 insomma inizia
nel migliore dei modi e auguro al Master Mtb (e al Trofeo Ghidoni) altri 100
anni di attività e che faccia crescere altri giovani come mio figlio con la
passione del ciclismo all’insegna dello sport e dell’amicizia.
Buon Anno.