Mia nonna mi narrava
sempre una filastrocca popolare che riassumeva un pelegrinaggio che i contadini
del novarese facevano a piedi i giorni 14 e 15 agosto di ogni anno in onore
della Madonna Assunta in cielo. Recitava: “Fara, Sizzan, Ghem, Rumagnan,
Boca, Magiura, Cavalin par sura” (traduzione: Fara, Sizzano, Ghemme,
Romagnano, Boca, Maggiora, Cavallirio per ultimo).
Ad ogni paese, le donne
pregavano, i bambini giocavano e gli uomini passavano a tappeto tutte le
osterie a saggiare il vino locale, peraltro ottimo in queste terre.
E’ per queste
reminiscenze di gioventù forse che il cross di Cavallirio mi ha sempre
interessato e attratto divenendo per me una tappa fissa da qualche anno come
spettatore e mai come partecipante.
Anche ieri quindi, nel
giorno della Immacolata (dogma: “senza peccato”), contrapposizione invernale
della Assunta in cielo, ho fatto il mio pelegrinaggio a Cavallirio come gli
antichi contadini dei colli novaresi a godermi lo spettacolo dei mille colori
dei ciclisti dell’UDACE fra le meravigliose colline di vigneti che circondano
il tranquillo borgo, complice anche la bella giornata di sole che ha mitigato
in qualche modo le basse temperature di questo periodo e ha reso il cielo di un
azzurro terso dove il verde delle colline si distingueva perfettamente dal
bianco di tutto l’arco alpino che si stagliava all’orizzonte … uno spettacolo
senza pari.
La frazione più bella è
stata sicuramente quella dei Primavera, categoria molto folta grazie
all’egregio lavoro di recupero dei giovani che alcuni club come l’MTB Omegna di
Bogianchini ed il Team Pinato stanno portando avanti già da tempo. Tenerissimi
ma grintosi cuccioli hanno sfidato il freddo e il fango. Naturalmente aiutati
dalle mamme e da alcuni spettatori a superare il gradino più alto di cemento
alla fine del percorso hanno portato a termine i tre giri previsti con grande
determinazione.
Segnalo anche una grande
battaglia nei Super A tra un redivivo Pirozzini, che all’inizio della stagione
crossistica mi sembrava un po’ appannato e non sicuramente ai suoi livelli
abituali ed ora invece mi sembra stia ingranando la forma giusta e la new entry
Allegranza, figura di spessore tra gli sky runner e podista di livello
nazionale che dopo aver dominato per anni nella corsa in montagna quest’anno fa
il mattatore outsider nella sua categoria facendo soccombere in molte occasioni
anche i più esperti crossisti varesini. I due amici ossolani, che già
gareggiavano insieme in gioventù nello sci di fondo e nella corsa in montagna,
si son dati battaglia dal primo all’ultimo km ed alla fine Allegranza ha vinto
la categoria e Pirozzini si è dovuto accontentare del 2° posto scambiandosi la
posizione del giorno prima a Comazzo di Lodi dove Pirozzini è giunto 3° e Allegranza
4° … il piccolo campionato ossolano continua …
Vorrei anche mettere in
evidenza, se ce ne fosse bisogno, la stupenda ennesima affermazione di
categoria (Gentelman), nonchè assoluta di batteria, di Catizzone, che questa
estate ha preso una stagione di assoluto riposo e tutti davano per finito
considerandolo ormai un ex ciclista più “organizzatore” che “atleta” e invece,
eccolo quà, il vecchio leone quando si allena sfodera ancora delle zampate
micidiali, anche dopo un anno che non mette il sedere sulla bicicletta.
Grandissimo Carmine, un esempio per i giovani e uno stimolo per i più anziani,
la Tua vittoria è oro colato per tutto il movimento udacino del fuoristrada.
Per le restanti
categorie vi lascio alla litania delle classifiche su questo sito.
Scusate se oggi il mio
“nonsoloprimi” a descritto di più i primi che gli ultimi ma come spettatore non
potevo esimermi dal commentare questi episodi che mi hanno dato emozione. Ho
rivisto con piacere anche il mio amico Renato Poletti, il tecnico dei chip del
mastermtb, che in inverno ogni tanto fa capolino nelle gare vicino a casa,
curiosando l’ambiente con la passione che lo contraddistingue.
Per il resto la gara è
stata positiva, ottimo percorso ben segnalato e ben presidiato, buone
premiazioni in un ottimo salone riscaldato abbastanza grande per contenerci
tutti. Una nota dolente però la devo comunicare: IL RISTORO A PAGAMENTO !
Già, è una brutta
abitudine che va diffondendosi da tempo in alcune gare di Cross. Basterebbero
meno di 20 €uro per garantire un bicchiere di tè caldo con due biscottini dello
spaccaprezzi per tutti i partecipanti (soprattutto per i bimbi Primavera)
invece alcune organizzazioni pensano forse di ragranellare qualche spicciolo
gravando ulteriormente sulle tasche degli udacini che già sopportano, oltre al
costo dell’iscrizione, anche le spese per le lunghe trasferte automobilistiche.
Quando vedo queste
situazioni mi vengono in mente i ricchi ristori di alcuni Cross già effettuati
quest’anno come per esempio Agrano (MTB Omegna) e Egro (IRIDE cycling team),
tanto per citarne due conosciuti, dove c’era ogni ben di Dio da mangiare e da
bere. Eppure quelle organizzazioni avranno dovuto affrontare più o meno gli
stessi problemi di sponsorizzazione di questa di Cavallirio e di altre, ma sono
riuscite a offrire gratuitamente un ristoro più che soddisfacente. E poi
ripeto, una scatola di 70 bustine di tè, 2 kg di zucchero, 2 kg di biscotti
secchi formato famiglia, mettiamoci pure i bicchierini di plastica, al
supermercato forse non superiamo i 10 €uro tutto insieme … il resto è acqua
calda.
Con poca spesa a volte
facciamo contenti tutti, facendo bella figura … meditate.