Marco Fortis, di
Omegna, appartenente all’Iride Cycling Team, Franco Boldini, di Ghiffa, del
Gruppo Sportivo Basso Toce, Nadir Martinelli della Verbania Fotoc e Gian Luca
Cattrini del Team Vigili del Fuoco VCO sono gli unici atleti del
Verbano-Cusio-Ossola ad aver conquistato nel 2004
l’ambitissimo scudetto
tricolore del “Prestigio”, messo in palio dalla rivista “Cicloturismo” ed
assegnato ai ciclisti che hanno portato a termine almeno 7 delle nove dure gare
previste dal regolamento. Gli atleti che hanno conseguito il “Prestigio 2004”
sono 572 sul totale degli oltre 15.000 ciclisti che hanno partecipato ad almeno
una delle nove prove in programma. Fortis, 48 anni, categoria gentlemen, già
Campione provinciale VCO di ciclismo su strada in salita nel 2001 nella
categoria Veterani e vicecampione l’anno successivo, ha avuto anche il merito
(assieme a soli altri 95 ciclisti) di aver concluso tutte le nove gare, tra cui
l’ultima terribile Gran Fondo delle Cinque Terre del 12 settembre scorso,
svoltasi in condizioni proibitive a causa delle piogge torrenziali che hanno
causato anche un morto (un ciclista polacco precipitato in un dirupo nei pressi
di Levanto) e 12 feriti gravi (con varie fratture alle gambe o al bacino).
L’edizione del “Prestigio
2004” è stata sicuramente quella più impegnativa sinora mai disputata e passerà
probabilmente alla storia per la sua eccezionale difficoltà e molti momenti
drammatici. Non solo perché per conquistare lo scudetto su due ruote a partire
da quest’anno si dovevano completare almeno sette gare su nove (in precedenza
solo sei su sette), ma anche per le cattive condizioni meteorologiche che hanno
sistematicamente bersagliato la manifestazione: solo tre delle nove gare sono
state infatti risparmiate dalla pioggia e durante la Gran Fondo Campagnolo è
persino caduta la neve sul temuto Passo Manghen. Ciò aumenta i meriti dei
quattro ciclisti del VCO che hanno centrato il prestigioso traguardo.
Il “Prestigio 2004”
comprendeva quest’anno ben 4 gare oltre i 200 km (la famosa Nove Colli Marco
Pantani, svoltasi a Cesenatico, la Gran Fondo Campagnolo di Feltre, senza
dubbio la più dura gara italiana con i suoi 4.700 metri di dislivello, con
salite da leggenda come Cima Campo, Manghen, Rolle e Croce d’Aune, la nervosa
Gran Fondo Pinarello di Treviso e la mitica maratona austriaca Oetztaler, di
ben 238 km ed oltre 5.500 metri di dislivello con il superamento di passi del
calibro del Kuhtai, del Brennero, del Giovo e del Rombo (la “Cima Coppi” del
“Prestigio” con i suoi 2.509 metri di altezza). Le altre cinque prove erano
comprese tra i 150 e i 160 km, ma con dislivelli di tutto rispetto, come nel
caso della celebre Maratona delle Dolomiti (4.345 metri di dislivello con sette
passi: Campolongo, Pordoi, Sella, Gardena, ancora Campolongo, Giau e
Falzarego-Valparola). A quest’ultima prova hanno partecipato oltre 8.000
atleti, così come alla Nove Colli, le due gare che detengono il record del maggior
numero di concorrenti, tra cui molti atleti provenienti da vari paesi europei e
persino dall’America, dall’Africa e dall’Australia.
Le gare del
“Prestigio” sono normalmente vinte da ex professionisti del ciclismo (come
Biasci, Puglioli, Negrini), ma dietro di loro e subito dopo i primi 30-40
classificati che corrono a livelli quasi-professionistici, per tutti gli altri
cicloamatori la vera vittoria è riuscire semplicemente ad arrivare al traguardo
con tempi decorosi, trattandosi di prove spesso più dure persino di quelle che
si corrono al Giro d’Italia. E’ fondamentale fermarsi ai ristori, bere ed
alimentarsi regolarmente per non correre il rischio di ”crisi di fame” o di
doversi ritirare. Ma bisogna comunque tenere medie orarie sostenute per non
finire fuori tempo massimo. Fortis, concludendo tutte le nove prove del
“Prestigio 2004”, ha percorso complessivamente 1.638 km e superato salite per
complessivi 29.619 metri di dislivello, restando in sella per quasi 70 ore. I
momenti più drammatici della manifestazione sono stati la bufera sul Passo
Manghen alla Campagnolo che ha costretto al ritiro oltre 100 atleti e ha
provocato crisi di assideramento tra molti corridori (specie in discesa) e il
diluvio abbattutosi sulla Gran Fondo delle Cinque Terre, gara che probabilmente
andava sospesa per la pericolosità del percorso, a causa delle strade allagate
e scivolose, piene di detriti, foglie, ed aghi di pino. Le salite più dure? Per
Fortis non vi sono dubbi: “il Rombo per la sua lunghezza interminabile e la
pioggia, interrotta solo dall’apparizione di un bell’arcobaleno verso la fine,
e il muro del San Giorgio di Bonassola con il suo 20% di pendenza massima e
tratti assai più ripidi di quelli della salita dell’Alpe Quaggione. Provare per
credere…”.
Oetztaler
Maratona Dolomiti
10 Colli
9 Colli
5 Terre