Ore 8:00 partenza da Omegna, 0 gradi, pazienza, poi aumenterà.
E' il mio primo giro completo del Lago Maggiore in bici da corsa, anzi di più considerando che parto da Omegna.
Sono solo, in solitaria invernale, come i grandi alpinisti ... mi sento un po' Simone Moro.
Da Intra in poi la temperatura è più gradevole, anche 6/7 gradi sopra zero, ho controllato le previsioni meteo e la giornata sarà buona fino a sera. Sole pieno e cielo terso.
Però siamo a inizio gennaio e la notte arriva presto, devo darmi una mossa.
La costa ovest del lago è bellissima e a quest'ora nemmeno troppo trafficata (i frontalieri sono già passati). Dopo Cannobio entro in Svizzera e il mio sedere assaggia il pavè di Ascona.
Dopo Locarno imbocco sicuro le stradine che costeggiano l'aeroporto.
La parte svizzera della costa nord est del Lago è avvolta in un gelido buio. La temperatura si abbassa ancora verso lo zero, la brina gelata copre l'asfalto.
A Zenna il doganiere svizzero non esce nemmeno dalla sua cabina e con la mano mi fa cenno di passare.
Dopo il promontorio di Pino le cose migliorano (e anche la temperatura), asfalto asciutto e luce, luce, luce italiana finalmente !
Mangio un po' di pane e due barrette senza smettere di pedalare.
I paesi passano veloci, Luino, Porto Valtravaglia (unica salita di rilievo), Laveno.
Per un attimo sono tentato dal traghetto ma poi che impresa sarebbe.
Tiro dritto e comincia il saliscendi del varesotto. A Ispra mi fermo in un bar, il sole tiene ancora, coca cola e panino veloce, riparto subito, la giornata è corta ed io non posso perdere troppo tempo a rilassarmi.
Dopo Sesto Calende percorro quel lungo, sfiancante, trafficatissimo rettilineo zeppo di attività commerciali conosciuto con il nome di "Dormellettizzazione" (da Dormelletto, comune su cui insiste quel territorio) che separa il ponte di ferro sul Ticino di Sesto da Arona.
Ad Arona sento che la fatica e il freddo assorbito tutta la giornata cominciano a incidere sul mio fisico e per di più il sole stà tramontando quindi decido il percorso collinare per raggiungere Omegna.
Sarà con più dislivello ma risparmierò qualche km.
Quindi non continuo la litoranea sul lago ma salgo a Oleggio Castello, Paruzzaro, Invorio.
Quindi prendo per Gozzano e comincio a risalire il lago d'Orta.
A Pettenasco sono ormai a 5 km dall'arrivo ma sono finito!
Sono tentato di chiamare mia moglie per il recupero con l'auto ma stringo i denti ancora un pò.
La velocità di crociera non supera ormai i 24 orari e le gambe non rispondono più.
Arrivo a Omegna alle 17:00, è quasi buio, 181 km in solitaria invernale, obbiettivo raggiunto ! Questa di sicuro me la ricorderò sempre.