(altezze di riferimento slm: Omegna 295 m.;
Brolo 409 m.; Nonio 461 m.; Cesara 500 m.; Pianezza 551 m.; Arola 615 m.; Colma
di Arola 942 m.; dislivello complessivo 647 m.; lunghezza salita km. 15,6)
La salita alla Colma di Arola può essere
vissuta con differenti intensità. Come allenamento blando, ad andatura quasi
turistica, vi offrirà il tempo per guardarvi intorno ed ammirare gli stupendi
paesaggi: gli alberi fioriti di Brolo, la quiete dei prati di Cesara e
Pianezza, la bella chiesetta di Arola, i silenziosi scorci verdeggianti della
valle del Pellino. La velocità sarà allora moderata: tra i 12-15 km/h dalle
Quattro Strade a Brolo e nel tratto in salita da Nonio a Cesara; poi dal bivio
per Arola sino ad Arola potrete pigramente tenere gli 8-10 km/h immersi nei
vostri pensieri. Solo sulla improvvisa rampa che precede il curvone del
rinomato Ristorante La Zucca vi sarà difficile continuare a fare i “turisti” e
vi dovrete svegliare per un paio di minuti dal vostro stato di torpore, non
fosse altro per passare ad un pignone di maggior misura (che qualcuno troverà
comodo mantenere almeno per un altro chilometro...). Arrivati allo
scollinamento sul Passo si potrà constatare di aver impiegato per completare il
percorso da Omegna alla Colma poco più di un’ora. Questo atteggiamento
tranquillo e contemplativo sarà ripagato massimamente in primavera quando le
montagne si accendono di un verde brillante, il glicine e gli alberi da frutto
fioriscono colorando tutta la vallata. I più ispirati, durante la discesa,
potrebbero persino spingersi a considerare l’ipotesi di una puntata a Egro,
naturalmente affrontando sempre al piccolo trotto la relativa salita, per
assaporare gli ozi del circolo e magari addentare un panino, oppure potrebbero
raggiungere i laghetti di Nonio e lì soffermarsi a meditare all’ombra di
qualche gigantesco faggio. Ma la Omegna-Colma di Arola è anche un’ottima salita
per l’autunno o l’inverno quando i colori dei boschi si volgono al rosso, al
giallo e al marrone e si pedala per mantenere una base minima di allenamento.
In inverno, soprattutto, è un ottimo percorso per dimagrire, perchè consente di
mantenere costantemente andature discrete senza forzare il battito cardiaco
sopra i 125/130 bpm.
Tutt’altro discorso è invece l’utilizzo della
salita alla Colma di Arola - prima e durante la stagione agonistica - come
potente strumento di allenamento...
Cominciamo allora col dire che se di
allenamento si tratta il percorso offre anche ai più duri la possibilità di
sfogare tutta la loro aggressività. E se qualcuno vuole fare proprio sul serio,
non tema di annoiarsi: se spingerà a dovere sui pedali potrà arrivare allo
scollinamento, dove si trovano le sorgenti del Pellino, tanto esili da sembrare
quasi sempre secche, con le energie psicofisiche parimenti prosciugate...
Qualche cifra innanzitutto: da Omegna, partendo dallo stop del Fossalone,
imbocco di Via Comoli, alla Colma di Arola sono in totale 15,6 km., per 647 m.
di dislivello, con una pendenza media del 4,1%. Su un percorso di questo tipo,
ricco di falsopiani, misurare la VAM non ha molto senso. E’ meglio tenere
d’occhio la velocità media oraria. Facciamo dunque due semplici calcoli: un
cicloamatore ben allenato, dotato di una VAM di 900-1.000 m/ora stimata su un
percorso ideale almeno di mezz’ora con una pendenza non inferiore al 7-8%, avrà
nelle gambe la forza per effettuare l’intera salita Omegna-Colma di Arola
grosso modo ad una media di 18-19 km/h. Va subito detto che per un discreto
cicloamatore i tempi cominciano a diventare interessanti se si sfonda il “muro”
dei 50 minuti, ma per riuscire a fare un tempo inferiore ai 50 minuti da Omegna
alla Colma bisognerà pedalare almeno a 18,7 km/h di media. Vediamo come.
A meno che non siate Biasci, Moretti o
Giucolsi, nel qual caso la salita alla Colma si ridurrà ad una pratica di meno
di mezz’ora, una media di 18-19 km/h da Omegna ai 942 m. del passo della Colma
non è un obiettivo proprio alla portata di tutti. Innanzitutto bisogna
cominciare con una decina di minuti di adeguato riscaldamento. Preso il via con
buona determinazione, dal lungolago alle 4 Strade bisognerà quindi pedalare in
scioltezza intorno ai 24-25 km/h. Poi, dalle 4 Strade a Cesara, nei tratti in
salita sarà necessario non abbassare mai la velocità sotto i 20 km/h. Così
facendo si arriverà al bivio per Arola (dopo aver percorso a palla la breve
discesa di Cesara) con un tempo parziale da Omegna di circa 18-19 minuti. Gli
intertempi cumulati probabili saranno: Nonio 12-12 minuti e mezzo; Cesara 15
minuti e mezzo-16 minuti (tenendo anche i 22-25 km/h sull’ultima salita che
termina dove c’è lo stop delle corriere).
Giunti al bivio per Arola dopo una discesa di
circa un chilometro, inizia la parte più impegnativa del percorso. Se si punta
a sfondare il “muro” dei 50 minuti, non ci si può permettere un attimo di
respiro. Superati il curvone del bivio per Arola e un breve tratto
pianeggiante, la salita si fa subito più dura, ma combattere da soli contro il
tempo è sempre molto divertente. Fino ad Arola occorrerà viaggiare come minimo
a 14 km/h, con un bel tratto di falsopiano dal curvone dopo Pianezza fino a
mezzo chilometro prima del centro di Arola che consentirà ai più allenati di
ingranare la quarta e tenere per qualche centinaio di metri anche i 18-20 km/h.
La salita da Arola alla chiesetta
dell’Assunta, circa 600 metri, è invece un affare delicato perchè, come ho già
detto, il nastro di asfalto si impenna bruscamente al 12%: nondimeno per
rispettare i tempi la velocità non dovrà scendere assolutamente sotto i 10
km/h, meglio se rimarrà costantemente intorno agli 11-12 km/h. Dopo il curvone
del ristorante La Zucca, la pendenza si farà sentire un po’ meno, ma per un
chilometro circa continuerà ad essere ancora discretamente impegnativa, il che
non consentirà di incrementare granchè il ritmo di pedalata.
La strada si fa però via via meno ripida, immergendosi
sempre più nella natura selvaggia della valle del Pellino. Si arriva finalmente
ad un bel falsopiano di circa 1 km dove si potranno superare anche i 30
km/h (se non perderete tempo a bere
dalla borraccia); poi nei due chilometri conclusivi la salita diventerà
finalmente molto più abbordabile, ma se si vuole migliorare il proprio record
non si potrà riposare nemmeno un secondo. Bisognerà però usare il bilancino per
dosare le forze: inutile bruciarle tutte subito sul primo curvone dopo l’ultimo
ponte, conviene invece tenere umilmente i 16-17 km/h per lunghi tratti,
riducendo la velocità a 13-14 km/h solo in alcuni brevi punti. Se tutto sarà
filato liscio arriverete alla Colma ben sudati ma felici, con il vostro
ciclocomputer che segnerà 49 minuti o anche qualcosa di meno se siete tipi con
ambizioni agonistiche da centroclassifica nelle Gran Fondo. Naturalmente si può
fare anche meglio o molto meglio di così, ma allora vuol dire che si fa già
parte a pieno titolo della categoria dei cosiddetti “salitomani” la cui VAM,
secondo le tabelle della rivista “La bicicletta”, si colloca intorno ai 1.200
m/ora (1.800 m/ora è quella dei professionisti). Tanto per dare un’idea
significa salire dalle Quattro Strade al cippo km. 6 di Quarna Sotto (ottimo
percorso per calcolare la VAM, come ho già spiegato in un precedente post) in 22 minuti e mezzo.
Ma una volta saliti alla Colma con tanto
ardore agonistico, le fatiche, per i più ostinati, non sono ancora finite.
Consiglio infatti due belle salite di forza resistenza a chi vuol dimostrare a
se stesso di avere ancora qualche energia da spendere. Nel tornare ad Omegna,
ridiscesi dalla Colma al bivio per Arola, si può innanzitutto partire a razzo
verso Cesara con innestata la corona a 52 denti e puntare ad arrivare
all’incrocio che porta alla piazza del paese senza mai scendere sotto i 30
km/h. Lo stesso esercizio si può ripetere pari pari circa un minuto dopo sulla
salita di 600 m. che dal campo di calcio di Nonio arriva sino alla chiesa di
questo paese. Prima di tentare questi ultimi due exploit, specie se non siete
molto allenati, vi consiglio però di verificare di avere ancora un pò di sali o
maltodestrine nella vostra borraccia per non arrivare con la gola secca e le
gambe molli ai relativi scollinamenti…