giovedì 24 giugno 2021

Castelluccio di Norcia

Dall’Adriatico a Castelluccio di Norcia in bici, ci pensavo da qualche anno ma per qualche motivo non l’avevo ancora realizzato. La Roby dice di non essere più allenata come un tempo ma io so che lei è un diesel e non molla mai. Detto fatto!

Lunedì 21 giugno

Il giorno del solstizio partiamo da San Benedetto del Tronto, un caldo pazzesco ci accompagnerà per i prossimi 4 giorni. La via Salaria è molto trafficata ma qualche km prima di Ascoli fortunatamente inizia una pista ciclabile fino a Monticelli poi le vie cittadine ci portano in centro al capoluogo. Ascoli Piceno è veramente molto bella e interessante ma non c'è tempo per la visita che ci ripromettiamo di fare al ritorno, infatti dopo una breve pausa ripartiamo sulla vecchia Salaria che per fortuna è pochissimo frequentata dalle auto rispetto alla nuova strada statale e nel tardo pomeriggio arriviamo ad Acquasanta Terme. Il termometro fuori dalla farmacia del paese segna 38 gradi e si sentono tutti. Troviamo una stanza nel bel Hotel delle Terme in fondo ad una discesa ripidissima che attraversa il centro abitato, in riva al Tronto che in questo tratto è poco più di un torrentello ma quanto basta per dare un po' di refrigerio dalla canicola. Passiamo la serata a ristorarci nella piscina di acqua termale dopo le fatiche della giornata. Oggi 46 km percorsi tutti in leggera salita per 411 metri di dislivello, considerando il caldo e il peso delle borse sulle bici come prima tappa può bastare.




Martedì 22 giugno

Da Acquasanta Terme a Trisungo purtroppo la Salaria è una sola e non esiste il vecchio percorso se non per un piccolo tratto che aggira fortunatamente una galleria. Sono circa 10 km in salita di fondovalle in balia del traffico che però al mattino presto non è molto. Soprattutto i camion sembra che vengano tutti in direzione opposta, da Roma verso il mare. Abbiamo notato però il giorno prima che al pomeriggio cambiano direzione (forse dopo aver caricato il travertino dalle cave locali ?) ma noi al pomeriggio saremo già in alta quota.

A Trisungo lasciamo la Salaria e cominciamo la lunghissima e dura salita alla Forca di Presta. La desolazione delle frazioni terremotate di Arquata del Tronto ci intristisce e ci fa meditare sui terribili momenti vissuti da questa gente nell’agosto del 2016. L’imponente parete est del Vettore incute timore e sembra proprio che la strada punti dritta verso di essa come se dovessimo scalarla in bici.

In effetti raggiungere la Forca di Presta è una vera scalata. In cima un sole accecante senza un albero, un panorama mozzafiato, siamo nel cuore degli Appennini, tutto intorno a noi vallate, foreste e cime spoglie a perdita d’occhio. Oltre il passo inizia la discesa sul Piano di Castelluccio. Ecco questo è il momento che vale tutta la fatica del nostro viaggio. L’altopiano è completamente fiorito, un tappeto di mille colori si alterna a praterie d’alta quota, sul fianco della montagna si distingue chiaramente il bosco a forma di Italia e su un cucuzzolo isolato a dominare la conca il fiero paese gravemente ferito dal terremoto che lascia solo immaginare di come doveva essere splendido prima dei tragici eventi.

Troviamo fortunatamente l’ultima stanza disponibile all’Agriturismo De Senari, si mangia benissimo e si dorme ancora meglio nella frescura dei 1500 metri di quota. Oggi percorsi 34 km di cui 14 di salita durissima.








Mercoledì 23 giugno

Dopo aver abbondantemente fotografato lo spettacolo della fioritura dell’altopiano risaliamo i facili 6 km che ci riportano alla Forca di Presta dal versante umbro e quindi scendiamo dalla strada marchigiana percorsa il pomeriggio precedente ma al primo bivio risaliamo brevemente al Passo del Galluccio. Siamo nel parco dei Sibillini e se fosse notte bisognerebbe temere i branchi di lupi che qui sono numerosissimi, ma per fortuna siamo in pieno giorno. Da qui una discesa lunghissima che percorre la valle di Montegallo ci porta a Roccafluvione. Ancora una salitella fino a Venarotta e poi tutto in discesa raggiungiamo nuovamente la bella Ascoli Piceno.

I palazzi medioevali del centro storico sono di grande rilevanza, la rinascimentale piazza del Popolo e la medioevale piazza Arringo sono uniche e suggestive. Al Palazzo dei Capitani visitiamo l’esposizione della collezione Cavallini Sgarbi zeppa di capolavori, strepitosa! Olive ascolane e gelato da passeggio ci fanno dimenticare la fatica fatta per arrivare fino a qui. Oggi percorsi 54 km, per fortuna molti in discesa.



Giovedì 24 giugno

Dopo la colazione allo storico Caffè Meletti partiamo in direzione mare, ripercorriamo la pista ciclabile che ci evita il traffico della statale ma a un certo punto dobbiamo purtroppo rientrare sulla Salaria. Non per molto però, grazie alle indicazioni di una gentile signora ascolana troviamo l’ingresso ad un altro tratto di pista ciclabile da Colli fino a Stella e poi fino al mare. Oggi percorsi 30 km. Il nostro viaggio è finito, abbiamo percorso circa 160 km, non moltissimi ma, considerando il caldo insopportabile, il dislivello e le bici con i bagagli, nemmeno pochi.

Consiglio questo viaggio nel cuore degli Appennini a tutti gli amanti della bici, non consiglio invece di acquistare nei negozi cinesi, sembra di risparmiare ma alla fine si spende di più e poi con quello che hanno combinato ultimamente non mi pare il caso di alimentare la loro economia. 

E' il caso invece di spendere i nostri soldi in questi luoghi bellissimi martoriati dal sisma ed aiutare così questi italiani che vogliono rialzarsi e riscattarsi.