domenica 28 dicembre 2014

VIGLIANO BIELLESE - 12° prova Ciclocross Master Palzola

Il Ciclocross è una religione, chi non ha fede non può capire perché 140 fedeli, che si sono incontrati a Borgo d’Ale a Santo Stefano, dopo appena due giorni si ritrovano a massacrarsi di fatica nel fango di un prato biellese.

Nemmeno il tempo di lavare la bici dal fango dell’altro ieri e ci risiamo. La divisa lavata la sera di Santo Stefano e fatta asciugare sul termosifone è stata indossata stamattina ancora umida.
Per fortuna che le previsioni meteo glaciali oggi hanno risparmiato il nostro Piemonte. A Vigliano c’erano ben 8 gradi sopra lo zero e un sole bellissimo riscaldava i cuori dei praticanti del Ciclocross.
La Trinità delle 3 F del Ciclocross (Freddo Fango Fatica) per oggi si è manifestata senza la prima F (Freddo) ma le altre due F sono state profuse in abbondanza. Il percorso durissimo non ha risparmiato nessuno e i misteri del Fango e della Fatica sono stati lungamente contemplati.
Non è mancato anche qualche diverbio a fine funzione fra i fedeli che ha urtato la sensibilità del resto della comunità ma il buon pastore Riconda coadiuvato dal vicario Catizzone ha saputo infondere la pace con sermoni edificanti.
Il pane della comunione, spalmato di gorgonzola, nutella e marmellata, è stato distribuito in abbondanza a tutti i devoti nel tempio ben allestito dagli amici biellesi.
Le pie donne A e B con il caschetto al posto del velo hanno condotto una processione di 5 gironi infernali (alcune solo 4) che ha visto primeggiare la fortissima Bellati Sabrina, una maestra del Ciclocross in odore di beatitudine. La nostra Roberta Nicolini sfoggiava una nuovissima corona del rosario marchiata Merida ma, pur sgranando il più velocemente possibile le orazioni, nulla ha potuto contro lo strapotere di Bellati, Cortinovis, Di Prima, Etossi e le altre.
I chierichetti facevano a gara per portare la croce e dopo una lotta estenuante sono giunti a fine processione nell’ordine: Ballini Simone e Barbotti Jacopo (bravissimo e in crescita), più staccati Tumiati Niccolò e Borella Biagio.
Delle altre categorie non parlo poiché non conosco i loro riti particolari. Merita un cenno solamente Arturo Manfrin che, dopo ben mezzo secolo di osservanza rigorosa delle funzioni domenicali del Ciclocross, si ritira a meditare per sopraggiunti limiti d’età. Una vera guida per tutti noi.
La Parrocchia della Iride era presente con i fratelli: Biagio, Jacopo, Luca, Claudio e Roberta ma non è riuscita a raggiungere il podio dell’altare maggiore.
A parte la relazione spiritosa, il Cliclocross è veramente una religione, chi non lo ha mai praticato non può capire.

Perdonate loro (quelli che non lo hanno mai professato) che non sanno quello che si perdono e che si sono persi fino ad ora.