Alle
6:00 mi sveglio con l’intenzione di andare a Galliate a fare la prova del
Master Mtb ma … piove ancora, chissa che fango ci sarà, penso e torno a letto.
Finisco col fare un giretto del lago alle 10:00 insieme a Lucio (con salita
Madonna del Sasso) per un totale di 44 km su strada umida ma senza pioggia.
Ma
è al pomeriggio che succedono due gradevoli sorprese:
lascio la mega tappa del
giro in TV con Sella già all’attacco sulla prima salita del Pordoi per andare a
Nonio a seguire il nostro Andrea impegnato nella cronoscalata. Io e Biagio ci
piazziamo quindi sul muro finale del Laghetti e vediamo sfilare uno dopo
l’altro i concorrenti in attesa di Andrea e intanto ricomincia a piovere copiosamente.
Dopo una mezzoretta siamo completamente a mollo e stiamo per desistere ed
abbandonare la postazione quando, prima grande sorpresa, vedo arrivare un
atleta Iride con tanto di numero di gara che non è il giovane Lombardi ma un
grande “vecio” del nostro gruppo: Stefano Oglina ! Si ! è proprio lui, che
sbuffa affaticato come una vecchia locomotiva ma con lo spirito di un ventenne
avanza stoicamente in salita sotto una pioggia incessante. Grande coraggio e
forza di volontà per fare un prova come questa. Subito dopo passa anche Andrea
più frizzante (ma non troppo a dire il vero).
Alla
fine non faranno segnare dei tempi proprio da record (11:50 Andrea e 12:40
Stefano) anche se bisogna tenere conto che la loro gara è stata eseguita
interamente sotto la pioggia a differenza dei primi atleti partiti
all’asciutto. Comunque il comportamento dei nostri due atleti è lodevole per la
volontà ed il grande sforzo profuso. Tutti noi sappiamo cosa significa salire
in bici da Oira a Nonio a tutta manetta. Bravi !
Torno
a casa e, seconda sorpresa, trovo ancora Emanuele Sella solo al comando
sull’ultima salita (la quinta) della Marmolada che va a vincere il secondo
tappone Dolomitico dopo aver vinto anche il primo ieri.
Rapito
poi dalle immagini del gran finale di tappa con la battaglia fra i grandi della
classifica, la concitazione della folla, l’eccitazione di Cassani, le rasoiate
di Riccò, i recuperi di Simoni, la resistenza di Contador che stringe i denti e
prende la maglia rosa, l’incredibile forsing finale di Di Luca, lo spettacolo
della fatica estrema in mezzo a tutta quella confusione, penso ai Laghetti di
Nonio e penso alla piccola grande fatica dei nostri due ragazzi della Iride
che, con le dovute proporzioni, hanno certamente fatto la loro parte.
E-mail
a Paolo per la pubblicazione e vado a nanna ripensando alle due piacevoli
sorprese che il ciclismo ha voluto donarmi anche in una giornata uggiosa come
questa: Emanuele Sella e Stefano Oglina.